la pelle puoi cambiarla
come un serpente
la lasci lì al sole
incartocciata e ruosa come
uno scheletro dell'anima
pensavo a questo stamattina
mentre guardavo il mio giubbo di pelle
polveroso , vecchio di rughe e cicatrici
liso ai polsi e lungo le chiusure.
la pelle di un serpente
l'ho lasciata lì tanto tempo fa
mi sembra un secolo,
appeso all'ape di Esmeralda
goffo e pesante
fa a gara con il bandit nero
per chi è più vicino alla rottamazione,
sta lì , e l'anima non c'entra più
così come non vibra più il mio cuore
al ritmo asincrono del grosso bicilindrico
lo faccio ogni sera ,
scendo in garage , laggiù in fondo ad una fila di box anonimi
laggiù fa un freddo cane
sembra un obitorio
e quando apro la basculante
esmeralda mi appare lì come morta,
no anzi deve essere in coma, perchè dei fili la collegano all'energia
come fosse un respiratore artificiale
ed ogni sera
io vado lì e la metto inmoto
la faccio andare per qualche minuto
fino a che il suo respiro diventaregolare
un potato potato
stupido ed ansiogeno,
ancora qualche minuto
poi la spengo e resto lì a guardarla
a sentire quei ticchettii che riempiono il silenzio del garage,
poi chiudo e vado via
catafratto nel mio pantalone fresco di lana
corazzato dietro un pullover di cashemire
riscaldato da un woolrich degno di ben altre temperature
e altre panze
vado via e lascio lì tutto il mio ieri
quello che nessuno può portarmi via.
fanculo al mondo