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fine di ottobre,
stranamente anche questo mese si sono sedimentati
un numero sufficientemente decente di messaggi
nonostante la latitanza
di molti
soprattutto del sottoscritto .
never mind
è così
malavidas era ed è un piccolo specchio
della vita e dell’anima
forse si sta maturando
forse si sta crescendo
forse dopo tanta malavida
sta arrivando quella buena.
vedremo
intanto la voglia di scrivere ogni tanto riaffiora
sulla punta delle dita
non tanto da straparlare in un editoriale
ma abbastanza per dire quattro cazzate a me stesso
e a chi vuole sentire
le parole sono spinte da immagini
eventi
foto o emozioni
c’è sempre qualcosa o qualcuno che le spinge fuori
le rende visibili e reali
stavolta è stata un a foto di un bellissimo panhead
linkata su un forum ben conosciuto
bello niente da dire
bello e belle le emozioni che esprimeva il fortunato possessore
aveva tutto quella moto ,una vera moto ignorante
peanut
sella sottile
pneumatici old stile
forcella springer
mezzo ape
filtro a phon
SU eliminator II
insomma tutto
tutto quello che si può immaginare e desiderare su un chopperino.
eppure stonava o stonava solo alle mie orecchie
è la sensazione di accerchiamento
di invasione
di intrusione
i chopper una volta erano gli oggetti realizzati da chi li guidava
erano il frutto di uno spirito selvaggio e ribelle
la creatività condensata in ghisa e alluminio
non c’era il choppershop
non c’erano i negozi dove andare e dire mi da 300 kg di chopper
e un paio di fette di bobber,grazie
i chopper erano e basta
i chopper eravamo noi
erano ragazzi che smontavano e rimontavano motori
e motorini per renderli più fighi
per farli andare di più
spesso solo per farli andare.
sono stato contento per quella persona
ha una moto stupenda
e magari è anche una persona “giusta”
uno che ha i gusti giusti, che ama le cose di una volta
etc etc
ma mi ha fatto tristezza
la moto , non lui.
se questo è il mondo dell’old school , se questo è il grande circo
dove come oche agitiamo grassi culi
convinti di stare rivivendo un epoca che non esiste più
convinti di trovare in quei vecchi cilindri ansiosi
la certificazione della nostra realtà
fanculo
non mi ci ritrovo
è sempre così,
trovi un posto ,
una vecchia trattoria lungo una strada di campagna
vecchia e sgangherata
l’oste è un tipo burbero
la moglie in cucina fa solo due piatti in croce
coda alla vaccinara e paliata
sei stanco ti fermi la moto e la tua gola si dividono
la polvere del viaggio
mangi da dio e paghi un cazzo
sei felice, ti senti arrivato in paradiso
ti senti di aver scoperto il nuovo mondo
ti senti perfetto
i mesi e gli anni passano
continui a viaggiare per polvere e asfalto
conosci donne e trattorie
addenti seni e mozzarelle di bufala
ma la vita e il caso ti fanno riapprodare nella vecchia trattoria,
che ora è certificata , ha 5 calici e 8 stelle
ha l’haccp e l’iso
e tavoli di design e tovaglie di fiandra
cristallo e argento a circondare piatti minimali
ed un menù grosso come la bibbia
ed un lista vini lunga quanto una quaresima.
ti guardi in giro , la sala è piena
tutti supermanager che mangiano vaccinara e pajata
si sporcano le mani , ma solo un poco ,
si lordano la camicia ,ma solo un poco ,
giocano
fanno il gioco del “pranzo in cascina”
fuori i cayenne e le mercedes aspettano tranquilli,
stasera si torna a casa
stasera si torna alla vita vera
questa è solo hobby ed ostentazione.
la tua moto è ancora calda ,
mentre la pajata è fredda e schifosa
non c’è scelta non c’è dubbio
riparti
hanno sporcato un pezzo di mondo ancora
lo hanno sprecato
ed un senso di perdita
gocciola giù dall’occhio
e macchia la camicia
PS: ho deciso di attaccare questo scritto anche nel bar di Frank