avevo bisogno di un po' di evasione, quindi la scorsa settimana mi sono preso il pomeriggio di permesso, sono montato in sella subito dopo pranzo e sono andato a rompere le scatole al mio meccanico.
non avevo bisogno di un tagliando, i freni frenano, le gomme tengono i gli scarichi fanno pot-pot-pot quindi per quello che ne capisco io, la moto e' ok.
pero' ho deciso che dovevo passare qualche ora in via colletta.
l'officina di daniele mi porta sempre indietro nel tempo.
una volta era pieno di posti cosi'. c'erano le officine meccaniche, i barbieri, i bar... tutti posti dove andavi non solo se avevi bisogno di un cambio olio, di una sbarbatina o di un caffe'. ci andavi anche perche' sapevi di poterci trovare gente con cui passare una sana ora di cazzeggio, a parlare di cose interessanti, di motori, donne, vita vissuta.
senza troppe menate.
da daniele e' ancora cosi'. la sua officina non mi delude mai.
ogni volta ci trovo gente interessante e diversa, con storie da raccontare, voglia di dire cazzate e un po' di tempo da perdere, che oggi e' il lusso piu' grande.
stavolta mi sono imbattuto in un pacato signore con cui abbiamo parlato di moto, viaggi, furti in gioielleria, crisi economica e altre amenita'. ho scoperto che e' un ex gioielliere, ex venditore di moto, motociclista appassionato, vecchio amico di daniele, gran conversatore e grandissimo ascoltatore.
ho anche conosciuto un bancario che aveva la moto in riparazione. uno che ha fatto viaggi interessanti scrivendoci pure su un libro. uno che tende a parlare piu' che ad ascoltare. il classico tipo che nei bar di paese ha il ruolo di quello che entra, urla la propria ordinazione e poi piomba sulla conversazione in corso monopolizzandola finche' si stufa e se ne va, ma a tutti va benissimo cosi'.
ho rivisto un po' di facce conosciute.
ho detto e ascoltato scemenze e perle di saggezza in egual misura.
insomma mi sono completamente immerso in un sano e ricreativo ambiente maschile.
ho assaporato un'atmosfera che di questi tempi e' divenuta cosa rara. ormai viviamo in un mondo androgino. i barbieri hanno ceduto il passo ai parrucchieri unisex. i bar ormai propinano solo happy-hour. e le officine sono diventate sale operatorie dove l'ingresso e' consentito solo agli addetti ai lavori, che indossano guanti in lattice e tute immacolate come i chirurghi.
ho trascorso un pomeriggio rilassante e rigenerante, cercando di non dare troppo fastidio a daniele che stava lavorando per finire la moto del bancario.
me ne sono andato quando ho capito che stavo seriamente cominciando a dare sugli zebedei.
l'ho capito e non ne ho fatto un dramma. semplicemente mi ero fermato a sufficienza.
e cosi', sempre senza menate, ho ripreso la moto e sono tornato a casa, tranquillo e rilassato e con la sensazione di aver rubato un attimo di eternita'.
3 commenti:
Boia De'....
Filippo , mi sa che in questo bar siamo rimasti gli unici avventori..
Poco male . Stiamo più larghi e per quello che abbiamo da dire , basta anche solo un interlocutore.
Un abbraccio.
Luigi
possibile, in effetti.
ho sempre sognato di avere un bar tutto per me.
vuoi mettere? partite a biliardo (o flipper) gratis, birra a fiumi e una fornitura spropositata di noccioline salate. che altro si puo' volere dalla vita?
oggi a milano neve a bestia. sono dovuto venire in macchina. tristezza....
Il fatto che sia nell'angolo
ad asciugare i bicchieri
non vuol dire che non ci sia........
vi leggo volentieri.
saluti
coolbag
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