martedì 26 luglio 2011
_Riders
sono tornato a leggere il blog di Riders dopo quasi 3 anni,
penso che pochi o nessuno si ricorderanno
i duetti tra un certo Ottavio Vinciguerra e il sottoscritto.
ed ho letto pure il giornale cartaceo
"figo",
quanto di meno bikers potessi immaginare
e nello stesso tempo quanto di più "bikers" potessi sperare.
perchè essere bikers o riders o come diavlo volete chiamarlo è un modo di vivere un modo di pensare.
e non c'entra nulla con i mille travestimenti che continuano a volerci calzare addosso.
colorati mazinga in tute di pelle i "ciucciamanubri"
perfetti in completi idrorepellenti e traspiranti con interfono incorporato i BMWisti,
gran pacche sulel spalle ,tatuaggi a gogo e fiumi di birra per gli harleysti,
con copertina sulle gambe modello pensionato gli "spooteristi",
tutte cazzate.
io sono tutti questi e mille altri,
e non me ne vergogno.
l'emozione di un giro di pista a Misano , percorrere rabbiosile curve ginocchio a terra ( o almeno provarci )è la stessa che provo dopo 300 km sparati di fila sotto la pioggia attraverso la Baviera su una moto che sembra un camper.
E pendolare piano tra le mille curve dei colli veronesi con il culo su una vecchia harley bassa, lunga e nera come un treno è la stessa magia.
Ci vogliono inquadrare in schemi ben definiti
noi che per definizione siamo fuori dagli schemi
perchè: "andare in moto è la cosa più divertente che potrei fare con i vestiti addosso "( vecchia ma sempre azzeccata),
chi ha una moto , e dico tutti , scooteristi , enduristi , long tourer , etc etc, tutti quelli che decidono di stare a cavallo di una due ruote,invece che belli chiusi in scatolette di sardine, sono "fuori" dagli schemi.
ed allora devo dire che le tante "testate" tecniche, precise, che parlano della curva di coppia e della differenza tra 10 e 12 Kg/metri nello scegliere un motore piuttosto che un altro , oppure che ti dicono dove trovare l'ultimo modello di GIUBBOINPELLEDAVEROBIKERDUROEPURO,
mi fanno un poco cagare,
e penso che invece questo Riders , così deciso a farci sapere che i motociclisti possono pensare a 360° e non solo secondo lo stereotipo : figa/birra/cc3,
così "fighetto" in alcuni suoi servizi di moda,
così "provocatorio" nello scegliere alcuni testimonial,
e diciamolo anche così cazzaro in alcuni servizi,
bhe questo Riders
mi sembra ormai l'unico vero giornale di motociclisti e non di moto.
Ieri sera ho preso una delle mie moto ,
Esmeralda,
una Harley che gioca ad essere più vecchia degli anno che ha,
fa un rumore da trattore e probabilmente
è anche meno veloce,
e sono salito per una stradina asfaltata che va su fino al Cerro ( chi è di Verona sa dove è),
uscito dal paese a un paio di Km la strada fa una curva con un piccolo spiazzo davanti ad una casa bruttina e un poco malmessa.
al piano strada si apre una specie di alimentari-osteria,
fuori quattro sedie e due tavoli che hanno visto giorni migliori.
era l'imbrunire,a casa non mi aspettava nessuno,i molti tornanti li sentivo tutti nel fondo schiena e nei lombi (mannaggia al telaio semirigido di Esmeralda),allora mi sono fermato.
seduto al tavolino ,l'aria era fresca ed il cielo appena appena venato di nuvole
mi sono fatto fare un panino con il salame, poco salutare per il mio fegato ma sicuramente ottimo per il mio animo,un quartino di rosso a mandar giù tutto quel colesterolo,
alle spalle il click clack del motore di Esmeralda che si raffreddava mio faceva compagnia,
dal bosco oltre la strada dei grilli( o erano cicale?) gli facevano eco.
Ho aperto Riders e ho iniziato a fogliarlo
bhe nulla di pù diverso da quello che ero
nulla di più uguale a quello che ero
(ma questo forse l'ho già detto)
in quel momento ho sentito una gran pace e forse un poco di nostalgia
per Ottavio e Charro,
e le loro chiacchierate che non torneranno forse più.
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1 commento:
e chi può dirlo?
Magari un giorno rimetto in moto il mio Falcone rosso fuoco.
Un abbraccio da Ottavio....
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