Ok, sono un razzista.
C'e un piacere perverso nell'abbandonare
Ogni buonismo ed ogni politically correct.
Sono un razzista
Me ne sono accorto oggi passeggiando per il centro
Di San. Martino di Castrozza
Sentivo intorno a me mille dialetti diversi
Nessuno autoctono del luogo ovviamente
Perché i dialetti estarnei ad un posto sisentono subito
Sono urlati,
Sparati a 1000 decibel quasi ad affermare la loro esistenza.
Mentre i linguaggi del posto
Sono come parte del paesaggio
Non li avverti quasi
Fanno da sottofondo sonoro alle immagini
Che scorrono davanti a te.
Ecco che sono razzista
Ma non c'e l'ho con quelli del sud che riempiono le strade di questo presepe alpino
( d'altronde di nascita lo sono anche io)
C'e l'ho con l'incapacità di adattarsi,
Mimetizzarsi con il territorio che ci ospita.
Forse è un pregio saper restare sempre uguali a a se stessi,
E allora oltre che razzista
Sono sfigato
Perchè invece io tendo a scomparire all'interno
Del paesaggio che vivo sul momento.
Scolorisco del mio
E tendo a prendere i colori che mi circondano
Ed ovviamente i suoni.
Ma il buonismo ci impone di dover capire
Le culture che ci invadono
O che invadono il mondo dove siamo
Poverini, loro hanno diritto ad essere se stessi.
Ma allora perché non restare dove sarebbero coerenti?
Pensiamo sempre a tutelare il diritto delle persone,
Ma chi tutela quello dei luoghi?
Chi difende il mondo da questa lebbra
Che spesso e' la società ?
Sono razzista,
Ed anche un poco classista
Forse perche' fa rima con
Utopista.
Ma guardando il fiume di gente che colora
La piccola stradina di montagna sotto le Pale
Ho speranza che la fine della
Civilta' dell'uomo
Anticiperà di molto quella del pianeta Terra.
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1 commento:
Il lavoro non nutre la nostra anima , bensi' l' amore e la consapevolezza che esistono persone che mai ci "inculeranno". Occorre aprirsi al mondo , alla natura , alle persone ed abbeverarsi alla fonte.
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