Sto andando via dal mio paese
Seduto sul sedile posteriore del'auto di mia moglie
Osservo la nuca di mio figlio che sta guidando verso casa.
E penso che mai come ora sono fuori dal mondo
Fuori da tutto
Semplice osservatore
Io che ho sempre provato ad essere attore,
Protagonista.
La strada scorre silenziosa sotto le ruote del suv,che differenza con
L'ansimare asmatico ed aritmico
Dei miei motori.
Silenzioso penso
Penso di essere pieno di rabbia
Da sentire il fiele tra le labbra.
Sono rabbioso vrso i miei genitori,
Verso mio padre,
Sto andando via da lui.
L'ho trovato debole ed invecchiato
Quasi assente nella sua vecchiaia
Poco incline a combattere per essere presente.
Un genitore non può permeterselo
Io non sono preparato a vederlo così ,
Forse non lo sarò mai.
Cazzo se sono incazzato,
E lacrime calde scivolano su guance di pietra
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1 commento:
Vedere un padre che smette di combattere è triste.
Specialmente se ha passato la sua esistenza ad insegnarci l'arte della guerra.
Si combatte per la vita, per i figli, per i propri cari, per un sorriso, per un fiore, per un tramonto, per un'alba, per il profumo delle montagne e del mare, per gli odori della nostra terra.
Se si smette di lottare, se ci si arrende, si è come già morti.
Allora la tristezza ti pervade, sino a diventare rabbia, perchè non sai più come combattere la rassegnazione di chi ha sempre tenuto duro e lottato sino all'ultimo.
E ci si allontana, in preda all'ira, consapevoli che ogni sforzo, ogni tentativo di incitare alla lotta sarà vano.
E' triste ammetterlo, ma anche il miglior guerriero, prima o poi, depone le armi.
Un saluto.
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