Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




martedì 23 dicembre 2008

_Auguri

domani sono in giro per lavoro e potrei non avere tempo di scrivere, quindi posto oggi dei banali, normali, borghesissimi auguri di natale.
perche' in fondo natale non e' un giorno come tutti gli altri. che vadano a farsi benedire i finti-cinici che vogliono fare a tutti costi i duri-durissimi, quelli che hanno visto tutto e non si stupiscono di niente. e non credono a babbo natale. quelli che "io a natale non faccio gli auguri o i regali perche' e' un giorno qualsiasi". e per recitare questa parte si perdono tutta la magia e la bellezza che c'e' in questo giorno. e poi finiscono per perdersi la magia e la bellezza che si nascondono dentro ogni altro giorno.
e allora auguri.
auguri a chi capita qui per caso e non sa dove vacca sia finito. 
auguri a chi ha creato questo posto e poi ha deciso di abbandonarlo e per questo ha perso tutti i capelli ed e' condannato a girare con una tracolla di Vouitton. gli sta bene.
auguri a chi ancora ha voglia di leggere le cazzate che vengono pubblicate qui. molto meno interessanti di quando ci scriveva charro, ma ognuno ha i propri limiti.
auguri a quelli che condividono con me il divertimento di frequentare questo posto abbandonato.
auguri a quelli che scrivono qui. sperando che babbo natale gli faccia trovare sotto l'albero una moto di questo secolo. sempre in metalflake verde, ma di questo secolo. cosi' magari la usano ogni tanto.
auguri a me che ho la testa piena di domande e nemmeno una risposta. e che giro su una moto finto-vecchia e tutta rappezzata, senza uno stile suo. ma che non mi ha mai mollato per strada e mi ha regalato tante belle cose.
tra cui la gioia, il piacere e l'onore di conoscere un ex-pugile con la moto del secolo scorso. e quello senza capelli. e una tizia che va a cavallo di una fata.
in ognuno di voi c'e' qualcosa di speciale che mi ha fatto piacere scoprire. e non lo dico perche' e' natale. lo dico perche' e vero.
il bello di vivere e' che non sappiamo che cosa ci riservera' il futuro. non sappiamo come sara' il 2009.
per alcuni di noi sara' duro, per altri meraviglioso.
auguro a tutti voi di poter essere all'altezza delle vostre sfide e di vivere il tempo che ci resta con dignita'.
buon natale e felice 2009

lunedì 22 dicembre 2008

_Il giustiziere - quarta e ultima puntata


e' di gran lunga il peggior nemico dei centauri. ha speso 200mila euro per comprare il SUV ultimo modello superaccessoriato e trova intollerabile che un pirla qualsiasi su due ruote possa sgattaiolare nel traffico piu' rapidamente di lui. lui che ha il navigatore che cambia percorso a seconda del traffico, del meteo, del giorno della settimana e degli andamenti di borsa. lui che ha l'abs, l'esp, l'asr, e altre 15 sigle che non sa che cazzo significhino.
vittima del teorema lavoro-guadagno-spendo-pretendo, il giustiziere e' determinato a porre fine a questa sperequazione con ogni mezzo, meglio se illecito.
lo riconoscete subito perche' se il traffico e' disposto su due file, lui si mettera' a cavallo delle due per impedirvi di passare in mezzo. ai semafori cerchera' di impedirvi in ogni modo di guadagnare la posizione di testa, che considera sua di diritto (la chiama "pole position" come in formula uno). in casi estremi puo' ricorrere a tecniche condannate dalla convenzione di ginevra quali: apertura di sportello (tanto lui ha le barre anti-intrusione e gli sportelli non li sfonderebbe manco un carro armato); fare retromarcia quando gli siete dietro fingendo di non vedervi (cosa impossibile perche' il suo SUV ha 3 radar e 55 sensori di parcheggio); lieve tamponamento per spingervi in mezzo all'incrocio (sosterra' poi che la frizione elettronica deve essere difettosa).
ogni motociclista incontra un giustiziere sulla propria strada prima o poi.
e' allo studio un articolo del codice che consenta ai motociclisti che siano ingaggiati contro un giustiziere di violare le seguenti norme: rispetto dei semafori; senso vietato; precedenza ai pedoni sulle strisce (che appena superati possono formare un'utile barriera contro cui il giustiziere non osera' infierire, cfr capitolo sui deflettori). ma per il momento siamo ancora in fase di discussione.
per ora, la sola arma a nostra disposizione e' quella psicologica. occorre far leva sull'incazzosita' del giustiziere, facendogli capire che i suoi tentativi sono vani e, se possibile, sfidandolo su terreni in cui non puo' seguirvi. in casi estremi consiglio di sfruttare i marciapiedi, ovviamente su strade di periferia ed in assenza di pedoni. solo i giustizieri piu' incalliti vi seguiranno fin li', cadendo inevitabilmente vittime della dimensione del loro mezzo (che si incagliera' tra due pali della luce) o di qualche pattuglia di vigili (che a volte, incredibilmente, CI SONO proprio quando servono).
sopravvivere ad un giustiziere per un motociclista e' un po' come per un Marine direi di aver fatto 3 turni in Vietnam. vada come vada, quando e' finita non sei piu' lo stesso.

_I cellulari - terza puntata

qualsiasi teoria militare (anti-terrorismo, anti-sommossa, guerriglia ecc.) spiega come affrontare dei combattenti improvvisati sia molto diverso dall'avere a che fare cone dei professionisti.
il professionista e' armato meglio e meglio addestrato, ma anche piu' prevedibile, proprio perche' le sue mosse sono dettate dalla logica e dal freddo calcolo dovuto all'esperienza. il dilettante puo' farsi prendere dal panico e "crollare" sotto la pressione del combattimento, diventando una mina vagante.
questo va tenuto bene a mente ogni volta che si ha a che fare con un automobilista al cellulare.
il cellularista e' assorto in un mondo tutto suo: sta parlando di lavoro, sta raccontando barzellette, sta parlando con la moglie/fidanzata/amante, insomma e' a mille chilometri di distanza dall'abitacolo della sua auto.
la tattica migliore e' la "stealth". bisogna rendersi invisibili e superarlo (a destra, sinistra, sopra o sotto, non importa) prima possibile e col minor casino possibile, senza farsi notare.
un colpo di clacson o una botta di manetta (specie se avete gli scarichi aperti) potrebbero portare ad un brusco risveglio. il cellularista si troverebbe d'un tratto catapultato nel bel mezzo della battaglia metropolitana e potrebbe essere preda del panico. a questo punto tutto e' possibile: inchiodate improvvise, sterzate brusche, sbandamenti...
immaginate che effetto possa avere il peso psicologico del traffico urbano su una persone che stava organizzando una cena di compleanno o una vacanza in qualche isola tropicale... devastante. il poveretto si sbriciolera' come un guscio d'uovo sotto un rullo compressore, quindi occhio!!
non disturbatelo, non distraetelo, non risvegliatelo e soprattutto non fatelo innervosire. se per caso dovesse risvegliarsi da solo alla realta' e' consigliabile apparire distesi e sereni. va tutto bene! il traffico e' gioia! salutatelo attraverso il finestrino, sorridete e poi.... ZAC infilatelo e via a gas spalancato.
puo' essere utile restare qualche secondo a debita distanza per studiare la traiettoria del cellularista (alcuni vanno a zigzag, altri procedono a sbalzi e brusche frenate) per definire come liberarsene col minor spargimento di sangue.

_I semafori - seconda puntata


ricordo ancora quando a scuola guida ci spiegavano il funzionamento del semaforo: col verde si passa; col giallo si passa solo a condizione che si possa sgombrare l'incrocio rapidamente, col rosso ci si ferma.
teoria che evidentemente risale alla preistoria del codice della strada.
la realta' e' ben altra.
il semaforo non vale "per se" ma in funzione della quantita' e della stazza dei veicoli che sopraggiungono dall'altra parte. se tu hai il verde ma vedi in arrivo uno scania a 95kmh, il tuo verde conta come un rosso sangue. il tuo sangue, per la precisione.
altri fattori determinanti sono: ora del giorno, condizioni meteo, importanza della strada che si sta percorrendo.
facciamo un esempio pratico. siete in moto e state per attraversare viale fulvio testi (per chi non la conoscesse, una delle arterie principali di milano). sono le 23 di sabato notte e piove. scatta il verde e voi partite tranquilli. avete circa il 16% di probabilita' di raggiungere incolumi la destinazione visto che (a scelta) potete A) essere travolti da una gara semaforo-semaforo tra tuner fatti di coca, B) finire sotto un SUV o C) essere finiti a colpi di cric da un guidatore incazzato perche' il travestito di turno ha tirato troppo sul prezzo.
la percentuale salirebbe a circa il 25% in caso di cielo sereno e ad oltre il 35% se fossero le 21. Se poi fosse mercoledi sera, saremmo ad un 70-75%.
i semafori, quindi, vanno affrontati con le tecniche che l'esercito usa per stanare i cecchini.
se state viaggiando in gruppo e' bene avere un'avanscoperta. la cosa migliore e' far andare la moto piu' grossa, visibile o rumorosa.
quando scatta il verde il primo si mette con una ruota in mezzo all'incrocio. se nessuno lo travolge puo' azzardarsi ad avanzare fino a che abbia visibilita' piena e SOLO ALLORA fara' segno ai compagni di procedere velocemente.
l'avanscoperta si unira' poi alla retroguardia e raggiungera' rapidamente l'altra sponda. purtroppo in moto non si puo' procedere in retromarcia, quindi nella fase conclusiva sara' necessario dare le spalle al nemico. va detto pero' che sono pochi i casi di vero e proprio inseguimento. di solito l'automobilista che non riesca a centrare una moto al primo colpo si stanca ed evita di accanirsi.
se siete da soli avete due opzioni. la piu' rischiosa e' cambiare tragitto, la piu' sicura e' parcheggiare e chiamare un taxi.
se invece insistete nel traversare l'incrocio, allora forse siete pronti per la roulette russa.

venerdì 19 dicembre 2008

_Gli scudi deflettori - prima puntata



dopo anni di guida nel traffico mi sono ormai convinto che attraversare una grande citta' come milano in moto sia molto simile ad una battaglia e che per sopravvivere siano necessarie tecniche estreme, mutuabili dalla guerriglia o dalla fantascienza.
quindi ho sviluppato alcuni accorgimenti che penso possano essere utili per chi come me non rinuncia alle due ruote in nessun caso.
vorrei condividerli con voi e vi invito anzi ad arricchirli con segnalazioni e suggerimenti.
la prima menzione va agli scudi deflettori (piu' semplicemente deflettori), utilissimi in prossimita' di incroci con precedenza, rotonde e simili, soprattutto in caso di pioggia.
col tempo ho maturato la convinzione che per la massa dare la precedenza ad una moto sia una sorta di peccato mortale o di crimine contro l'umanita': da evitare ad ogni costo. quindi e' opportuno fare uso di deflettori ogni volta che sia possibile.
i deflettori si dividono in due tipi: ci sono quelli fisici (furgoni, SUV, piccoli camion) e quelli tattici (i pedoni).
la tecnica e' semplice e vale per entrambi i tipi.
in prossimita' dell'incrocio affiancate il deflettore e immettetevi solo quando lo fa lui, all'unisono. questo vi evitera' di essere travolti.
e' comunque importante tenere a mente la distinzione tra i due tipi. quelli fisici incutono timore nell'automobilista in virtu' della loro stazza, e possono essere usati anche per qualche manovra un po' sporchina.
i deflettori tattici invece sono da usare solo in presenza di strisce pedonali. nel traffico normale infatti, anche il pedone si trasforma in un bersaglio molto appetibile ed e' percio' da evitare il coinvolgimento.
un mio conoscente ha erroneamente cercato rifugio dietro un deflettore tattico in mancanza di attraversamento pedonale e si e' trovato un commercialista di abbiategrasso incastonato nel manubrio.
in casi di ingorgo puo' accadere che i mezzi in colonna blocchino interi incroci, creando un vero e proprio cordone di sicurezza per i motociclisti, che quindi possono passare in tutta sicurezza e senza rischi. si tratta di casi rari ma la libidine che si prova nel guardare i visi paonazzi dei guidatori incazzati e' una roba che ti ripaga di tutti i moscerini nei denti.
vi raccomando infine di non fare l'errore (assai comune) di considerare anche i TIR come deflettori. Per un TIR tutto quello che ha meno di 12 ruote e' solo un'ostacolo da superare o travolgere. il rischio e' quello di finire i vostri giorni come fregio del cofano di uno Scania da 40 tonnellate. poco elegante.

giovedì 11 dicembre 2008

_Traffico



oggi mentre annaspavo nel traffico sommerso dalla pioggia, mi sono trovato bloccato in coda. una di quelle code che non vanno da nessuna parte, semplicemente stanno li e non si muovono. non sai perche' sei bloccato, ma dal momento in cui ti fermi hai la netta sensazione di dover trovare qualcosa che ti occupi la mente, perche' in quel punto ci resterai un bel po'.
allora per ammazzare il tempo ho iniziato a guardarmi attorno, sollevando gli occhi dalla strada e allontanandoli dal cruscotto, che di solito sono le due sole cose che guardo quando guido.
e improvvisamente ho iniziato a vedere il mondo con gli occhi dei miei figli. ho notato la miriade di persone che si affrettavano sui marciapiedi, sotto ombrelli grandi come cupole; ho visto i pochi ciclisti temerari; la gente dentro le altre macchine, occupata in mille faccende inutili; le vetrine bagnate; le pozzanghere grandi come laghi; gli alberi lungo i viali.
ho visto milano, enorme e ingolfata, sferzata da una pioggia torrenziale, e ne ho studiato i piu' piccoli dettagli.
ed ho capito perche' ogni volta che saliamo in macchina si scateni una lotta sanguinosissima per i posti accanto al finestrino e perche' guardare fuori sia tanto importante per loro.
l'ho capito con l'immediatezza delle verita' ritrovate, perche' in fondo anche io quando ero bambino amavo guardare fuori dal finestrino e godermi il viaggio tranquillamente, senza dovermi preoccupare di dove stessimo andando, o della prossima curva, o dello stop. non ero io a dover guidare e potevo trascorrere il viaggio a contare gli alberi; ad appannare il vetro per disegnare facce buffe col dito; a salutare la gente che incrociavamo; ad assaporare ogni metro come se fosse un passo in piu' verso l'ignoto, perche' in fondo ogni nuovo tratto percorso portava nuove scoperte, nuove esperienze e nuovi paesaggi.
pensare ai miei figli che si azzuffano, mi ha fatto ritrovare la serenita' della mia infanzia; mi ha fatto capire quanto siano importanti per loro le piccole cose e come la felicita' si possa annidare anche dietro un finestrino bagnato di pioggia. me li sono rivisti li, sul sedile posteriore. i due fortunati nei posti laterali, dritti come fusi per poter vedere meglio, lo sguardo fisso su chissa' quale meraviglia. e quello in mezzo con le braccia incrociate e il broncio per essere stato escluso dallo spettacolo.
ho fatto il resto del viaggio in loro compagnia. proprio come se fossero con me.
ogni volta mi stupisco di quanto mi stiano insegnando i miei figli. di quanto io stia imparando da loro. di come mi facciano apprezzare il miracolo di stare al mondo.

mercoledì 10 dicembre 2008

_Neve



oggi non era certo giornata da moto.
apro la finestra e mi sembra di essere finito nella pubblicita' natalizia della coca-cola. vacca miseria.
guardo le previsioni e scopro che la perturbazione che ci ronza sul capoccione durera' almeno fino a meta' della prossima settimana.
ri-vacca miseria.
dai sette ai dieci giorni senza moto.
condannato alla macchina.
vabbe', guardiamo il lato positivo.... forse e' la volta buona che la lavo.

martedì 9 dicembre 2008

_Cazzeggio



avevo bisogno di un po' di evasione, quindi la scorsa settimana mi sono preso il pomeriggio di permesso, sono montato in sella subito dopo pranzo e sono andato a rompere le scatole al mio meccanico.
non avevo bisogno di un tagliando, i freni frenano, le gomme tengono i gli scarichi fanno pot-pot-pot quindi per quello che ne capisco io, la moto e' ok.
pero' ho deciso che dovevo passare qualche ora in via colletta.
l'officina di daniele mi porta sempre indietro nel tempo.
una volta era pieno di posti cosi'. c'erano le officine meccaniche, i barbieri, i bar... tutti posti dove andavi non solo se avevi bisogno di un cambio olio, di una sbarbatina o di un caffe'. ci andavi anche perche' sapevi di poterci trovare gente con cui passare una sana ora di cazzeggio, a parlare di cose interessanti, di motori, donne, vita vissuta.
senza troppe menate.
da daniele e' ancora cosi'. la sua officina non mi delude mai.
ogni volta ci trovo gente interessante e diversa, con storie da raccontare, voglia di dire cazzate e un po' di tempo da perdere, che oggi e' il lusso piu' grande.
stavolta mi sono imbattuto in un pacato signore con cui abbiamo parlato di moto, viaggi, furti in gioielleria, crisi economica e altre amenita'. ho scoperto che e' un ex gioielliere, ex venditore di moto, motociclista appassionato, vecchio amico di daniele, gran conversatore e grandissimo ascoltatore.
ho anche conosciuto un bancario che aveva la moto in riparazione. uno che ha fatto viaggi interessanti scrivendoci pure su un libro. uno che tende a parlare piu' che ad ascoltare. il classico tipo che nei bar di paese ha il ruolo di quello che entra, urla la propria ordinazione e poi piomba sulla conversazione in corso monopolizzandola finche' si stufa e se ne va, ma a tutti va benissimo cosi'.
ho rivisto un po' di facce conosciute.
ho detto e ascoltato scemenze e perle di saggezza in egual misura.
insomma mi sono completamente immerso in un sano e ricreativo ambiente maschile.
ho assaporato un'atmosfera che di questi tempi e' divenuta cosa rara. ormai viviamo in un mondo androgino. i barbieri hanno ceduto il passo ai parrucchieri unisex. i bar ormai propinano solo happy-hour. e le officine sono diventate sale operatorie dove l'ingresso e' consentito solo agli addetti ai lavori, che indossano guanti in lattice e tute immacolate come i chirurghi.
ho trascorso un pomeriggio rilassante e rigenerante, cercando di non dare troppo fastidio a daniele che stava lavorando per finire la moto del bancario.
me ne sono andato quando ho capito che stavo seriamente cominciando a dare sugli zebedei.
l'ho capito e non ne ho fatto un dramma. semplicemente mi ero fermato a sufficienza.
e cosi', sempre senza menate, ho ripreso la moto e sono tornato a casa, tranquillo e rilassato e con la sensazione di aver rubato un attimo di eternita'.

giovedì 4 dicembre 2008

WAR.....


Guerra ,
non ce ne rendiamo conto ma siamo in guerra.
Rimbambiti dalla Champions Legue , dai nafruaghi rimbambiti dell’Isola dei famosi
Inebetiti dai giochi subdoli e dagli isterismi programmati della Talpa .
Sotto l’effetto di droghe medianiche che ci propinano numeri e dati sulle imminenti feste di Natale .
Tutto per farci dimenticare che siamo in guerra.
Una guerra combattuta con le armi , quando leggiamo di integralisti che ammazzano in nome di un Dio che , sicuramente , li ha maledetti.
Una guerra di fame . Di certezze , di precarietà.
Una guerra chirurgica che tocca tutti meno quelli che l’hanno innescata.
Una guerra che non ci lascerà indenni . Che mieterà vittime .Che metterà in discussione il nostro quotidiano.Una guerra che rischi di spazzare in un settimana , quello che ci è voluto una vita a costruire.
Come le bombe , non sai quando cadranno e dove cadranno . Stai in casa sperando che non ti crolli il tetto in casa.
La paura , sentimento per anni accantonato , si sta riappropriando dei suoi territori . Le nostre anime iniziano a essere scalfitte nelle proprie certezze .
Non ci preoccupano più le domande : “ chi sono ? “ , “ qual è il mio posto nel mondo ?” . Ma piuttosto : “ ci sarà sempre un domani ? .
Il quotidiano è diventato protagonista.
Il domani è sempre più una scommessa .
Variabili ed incognite , in questa equazione impazzita che è la vita ,mettono in crisi qualsiasi , filosofico matematico.
Oggi . L’unico obbiettivo è l’oggi.
Il passato , oramai appartiene alla storia .
Il futuro , sempre di più non appartiene a nessuno
Il presente è l’unica certezza.
Facciamo il pieno dell’oggi quotidiano
Riempiamoci la pancia delle gioie immediate.
Viviamo , come mai abbiamo vissuto fino ad oggi.
La guerra , lascerà delle vittime .Ma quelli che resteranno , forse saranno migliori.

mercoledì 3 dicembre 2008

_Mah

certo che per essere uno che non ha nulla da dire chiacchiero parecchio...
braccia rubate all'agricoltura!!

martedì 2 dicembre 2008

_Momenti di gloria



c'e' il sole ma fa un freddo cane.
siamo tutti imbacuccati a bordo campo, mentre i giocatori coperti di terra, sudano come fossimo a luglio.
l'arbitro fa ripartire il gioco e i due schieramenti si affrontano. la squadra avversaria e' in possesso di palla. avanzano.
il nr 7 della nostra squadra gli si fa incontro.... e' vicinissimo... prepara la spalla.... si china e placca basso, l'ha beccato, poi si inarca indietro e, come fosse la cosa piu' naturale del mondo lo sbatte per terra e gli si butta sopra.
prendiamo possesso di palla.
gioco confuso.
sempre il solito 7 riceve un passaggio fantastico e corre.... corre... corre come una lepre.
meta.
azione fantastica.
non siamo in serie A e nemmeno in finale di coppa del mondo.
e' un torneo under 9 e quello li e' mio figlio. il nr 7.
mio figlio che mentre torna verso la meta' campo, coi compagni che gli danno pacche sulle spalle, sorride con gli occhi bassi, poi mi guarda e mi saluta.
mio figlio.
il mio eroe.