Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




domenica 25 ottobre 2009

_Sogni

inseguiamo i sogni
e quando li raggiungiamo ci accorgiamo di avere bisogno
di sognarne di nuovi.

non riusciamo spesso a capire
che i sogni sono tali
perchè tali li rendiamo noi

i sogno sono spesso poco più che
il nostro prossimo domani
ma non abbiamo il coraggio di affrontarli
e di realizzarli

i sogni possono essere i nostri
peggiori incubi

venerdì 23 ottobre 2009

_Mani


Guardo le mie mani .
Piccole per essere quelle di un uomo .
Piccole , ma nervose .
Adatte , forse , ai lavori manuali per la loro flessibilità.
Mani che mi sarebbe piaciuto usare di più.
Di più per guidare un chopper .
Di più per girare il volante di un hot rod.
Di più per alzare boccali di birra in compagnia.

Ho appena terminato la collaborazione con i miei amici , per la manifestazione Rombo di Tuono 2009 , e mi sono concentrato sulle mani e su quello che possono fare e che sono in grado di creare .
Ho girato poco tra gli stands , perché ho avuto poco tempo per fare il visitatore .
Ma , al mattino presto , quando la fiera era ancora chiusa al pubblico , ho potuto fare un giro a vedere quello che , l’eccellenza del nostro universo custom , è in grado di offrire.
E ho capito l’importanza delle mani .
In tutto quello che ho visto le mani sono protagoniste . Non i computer , le macchine a controllo numerico ; ma le mani.
Mani che piegano e tagliano metallo .
Mani che modellano lastre di alluminio e tubi di acciaio .
Mani asservite alla fantasia e all’estro di idee , nate improvvisamente nel buio di un garage o sul tavolo di un pub.
Mani che disegnano su fogli sporchi di grasso usando mozziconi di matite spuntate.
Mani che schizzano linee e curve , seguendo un sogno , una idea , una intuizione.
Mani che saldano , spazzolano , pulimentano , limano e fresano.
Mani che tagliano pellami e cuoio anonimi e le fanno diventare borse e selle.
Mani che verniciano , disegnano , areografano , pinstrippano .
Incollano foglie doro e con un fissità incredibile , tirano righe diritte e precise , come se a guidarle ci fosse un pantografo.

Mi sono stupito , di ciò che possono fare le mani , davanti a marmitte , serbatoi , telai ,asserviti alla volontà di chi deve seguire un percorso stilistico nato per caso .
E tutto questo , opera delle nostre mani , che molto spesso dimentichiamo , come inutili appendici.
Noi , colletti bianchi che le mani le usano come strumento di comunicazione.
Guardo le mie mani e le vorrei più capaci .
Le vorrei forti . In grado di accarezzare il volto di una donna e in grado di stringere bulloni e dadi
Le vorrei vedere passare dal grasso di un officina al profumo di un bagnoschiuma durante la doccia.
Le vorrei in grado di fare qualcosa . Di creare qualcosa , Di riappropriarsi della loro vera essenza . Il fare .
Le vorrei mettere in condizione di vederle protagoniste giorno per giorno.
Le vorrei capaci di dare forma ai miei desideri.
Guardo le mie mani . Inutili mani.
In grado di pigiare un bottone “chiamata “ di un cellulare o di saltellare sui tasti di una keyborad collegata ad un pc con fili e cavi più simili a flebo che a contatti.
Guardo le mie mani e gli chiedo aiuto .
Gli chiedo la possibilità di essere forti , senza essere grandi.
Gli chiedo la capacità di stringere mani e di chiudere abbracci ogni giorno di più.
Gli chiedo la disponibilità a cambiare , come voglio cambiare io .
Le mie mani , forse domani , vivranno nuova vita se io avrò il coraggio di viverla insieme a loro.

mercoledì 21 ottobre 2009

_Frasi celebri



una frase che ho letto di recente nel bagno dell'ufficio mi ha riportato alla mia giovinezza.
una cara ragazza che conoscevo un tempo, l'aveva fatta stampare sulla su t-shirt preferita.
la frase?
"fai che gli altri mi trovino come tu vorresti trovarmi".
la ragazza aveva una vita amorosa MOLTO attiva.

venerdì 16 ottobre 2009

_Rimedi antichi

di recente, parlando con un collega che si e' beccato non-so-cosa-ma-spero-non-sia-contagioso, ho avuto occasione di riflettere su quelli che normalmente tutti chiamano "i rimedi della nonna", ossia le cure semplici e genuine (e quasi sempre drammaticamente inefficaci) con cui da bambini venivamo regolarmente funestati al primo starnuto o anche solo a scopo preventivo, con l'arrivo dei primi freddi.
le cure della nonna cambiano da regione a regione e seguono gli usi e i costumi delle comunita' locali. c'e' chi usa le purghe, chi i ricostituenti, chi gli impacchi, chi le schifezze da mangiare e chi quelle da bere.
a casa dei miei genitori, per qualche insondabile mistero di natura, i rimedi della nonna avevano subìto un salto generazionale, diventando quindi i rimedi della mamma. si perche' era mia madre a somministrarci la Somma Cura, la Panacea che Ogni Male Puo' Guarire. le mie evidentemente sono state nonne atipiche.
da piccolo, il rimedio sommo era l'olio di fegato di merluzzo, aromatizzato, pensate un po' voi, all'arancia.
sono passati piu' di trenta anni, ma ancora me lo ricordo quel sapore. e quella consistenza collosa. e l'odore d'arancia che riempiva la stanza appena stappavi la bottiglia.
me lo davano quando stavo male, quando non magiavo, quando mangiavo troppo, quando stavo bene ma c'era qualche mio amico che si era ammalato e non si poteva rischiare il contagio. e sommamente me lo davano perche' ero gracile di costituzione.
adesso peso 104kg.
dico, vogliamo metterci un dosaggio massimo su questa roba?
crescendo, la panacea ha assunto forme e sapori decisamente piu' accettabili. dai 12 anni in su, forse spinta anche dalle pressioni del wwf che si opponeva allo scempio di merluzzi che la sua ipocondria causava ogni anno, mia madre si e' risolta ad adottare il latte-e-cognac.
latte e cognac, e' in grado di risolvere qualsiasi diavolo di malanno vi tocchi in sorte. mal di testa, raffreddori, febbri improvvise, imbarazzi di stomaco e su fino alle malattie piu' serie e rare: deficienze cardiache o coronariche, rare malformazioni ossee, disfunzioni del sistema linfatico, aids... non c'e' limite. davvero. tutto stava, secondo mia madre, a saper dosare gli ingredienti (che come in ogni rimedio-della-nonna, anzi della mamma, sono pochi e semplici) nella giusta misura: latte, cognac, zucchero.
la gravita' della malattia generava un aumento proporzionale sia della quantita' di cognac che della temperatura a cui la mefitica pozione andava somministrata e bevuta.
non ho mai capito se il rimedio fosse davvero efficace, ma di sicuro una tazza di quella roba, bevuta calda e con tanto zucchero, mi faceva fare di quelle dormite...
quando era periodo di influenze e tutti giravano con i fazzoletti in tasca e il naso che sembrava un rubinetto rotto, io ero l'unico ad andare a scuola con gli occhiali da sole, il passo incerto ed i sintomi del dopo-sbornia.
credo che la mia grande popolarità sia cominciata allora.
credo....
non ne sono certo....
ho come un vuoto di memoria...

mercoledì 14 ottobre 2009

_2010

si, lo so, siamo a ottobre e manca un casino di tempo. ma questo posto inizia ad essere frequentato da persone molto molto anziane e mio nonno mi diceva sempre che più invecchi e più ti sembra che il tempo voli, quindi ho pensato di giocare d'anticipo per rispetto alla vetustà ed ai capelli bianchi (anche di chi se li rade a zero).
finita la premessa (oh! a proposito, ditemi se devo usare un font più grande... le bifocali sono ok?) veniamo al succo. il superrally 2010 si farà in grecia. l'avevo già detto tempo fa, ma siccome non vorrei che la cosa cadesse nel dimenticatoio e che voi pensaste che sono uno tutto chiacchiere e distintivo ve la ripropongo.
qualcuno ha voglia di farsi un giro? se volete passiamo da terra per allungarla un po'.
una settimana all'aria aperta, mare, sole, moto... dai che la cosa vi attira....

sabato 10 ottobre 2009

_Cinquant'anni


Cinquant’anni .
Tra una settimana compio cinquant’anni. E sono tanti . Mezzo secolo . Più di metà di una vita .
Quand’ero piccolo , uno di cinquant’anni era un “uomo fatto” . Affermato , solido , affidabile , anziano.
Mio padre a cinquant’anni , era sempre in giacca e cravatta . Con i capelli corti e la divisa a destra .
Io non so cosa sono o meglio sono tante cose insieme.
Di certo so quello sono e che non sono :
Non ho figli e non mi mancano.
Ho viaggiato poco e conosciuto poche donne . Importanti , divertenti , appassionate , ma poche per la mia età.
Non ho un vestito grigio e non ho cravatte.
Non ho la familiare o la monovolume e nemmeno un paio di mocassini.
Sono ancora con la testa tra le nuvole . Dovrei fare il manager , ma sogno di fare il meccanico .
Sono combattuto , nell’età delle certezze , tra quello che devo fare e quello che mi piacerebbe fare.
Non ho costanza . Sono irrequieto e incostante . Sono un romantico.
Faccio un lavoro complicato , in mezzo a delle jene che non aspettano altro che tu cada per coprire le loro debolezze .
Non ho pazienza .Non sopporto la maleducazione e l’arroganza . Non sopporto l’ignoranza . Non quella culturale , quella comportamentale.
Ho l’armadio pieno di Jeans e canice a quadri . Compro ancora stivali e anfibi Red Wing .
Lavoro nella moda ma la schifo , come una ambiente di incompetenti e di venditori di fumo.
Vorrei avere più coraggio.
Vorrei avere meno paura.
Ho quattro pistole , tutte cariche e vicino al comodino . Leggo il giornale e spero che qualcuno mi entri in casa per potergli sparare . Per potergli insegnare che nessuno ha il diritto di usare violenza per rubare , per violentare , per uccidere.
Guido e ho una mazza da baseball dietro al sedile . Paura e adrenalina
La paura è la mia compagna . Paura del domani , delle incertezze , di perdere questo schifo di lavoro. Paura di non trovare la forza di reagire ancora una volta .
Ho una moglie . L’unico punto fermo della mia vita . Un porto sicuro . Tra le sue braccio chiudo gli occhi e sto bene e mi addormenterei senza problemi.
Ho cinquant’anni e un futuro oscuro . Ancora non mi arrendo al fatto che il tempo passa . E vado in palestra 5 volte la settimana e non parlo con nessuno ma vivo la competizione con quelli di vent’anni come una necessità . Anche quando non ho la forza continuo . Più pesi , più round , più fatica anche quando non è il fisico ad arrendersi ma la tua testa .La tua capacità di concentrazione.
Scrivo. Scrivo e leggo . Scrivo e leggo per me . E sogno .
Sogno come uno stupido una vita diversa . Un risveglio diverso . Un sonno diverso .
Ancora mi sveglio di notte e rimango sveglio , con la paura che qualcosa mi sia sfuggito . Che abbia dimenticato qualcosa .
Ogni tanto mi fermo a guardare nel bosco . Ascolto il silenzio che ho a casa . Chiudo gli occhi e mi concentro sul rumore del silenzio e vorrei volare .
Ho cinquant’anni e li festeggerò in mezzo a 500 persone che non lo sanno . Ma starò bene . Nel mio mondo . In un mondo fatto di moto , di benzina .
Un mondo che , nei secondi miei cinquant’anni , dovrà divenire protagonista e io in esso .
A cinquant’anni voglio provare a far vivere i miei sogni . E se non mi riuscirà , mi resterà la consapevolezza di averci provato . Forse non mi resterà niente . ma forse non ho mai avuto niente.
Ho cinquant’nni e voglio provare a vivere ancora.

venerdì 9 ottobre 2009

_Dubbio

harley davidson capo.... tecnologia.... questa e' tecnologia.... americana.... io conosce.....
sono un paio d'anni che tutte le mattine quando esco per andare al lavoro il tizio che chiede l'elemosina al semaforo mi apostrofa cosi'.
avra' 60 anni e non so da dove venga. zoppica leggermente e per aiutare la questua gira con una stampella che in realta' non gli serve.
dorme in un rifugio improvvisato dentro un capannone abbandonato da anni. ha una compagna e qualche volta li ho visti mangiare seduti sul prato vicino al semaforo e godersi la loro pausa pranzo.
e ride.
ride sempre.
ride quando io esco incazzato come un termosifone perche' non ho dormito per lo stress.
ride quando io sono cosi' stanco che mi aggrappo al manubrio come fosse un salvagente.
ride quando io sono talmente nervoso da saltare sulla sella se lui mi si avvicina di soppiatto, o mentre io rimugino sulla riunione che mi aspetta, sulle rate del mutuo, sugli obiettivi trimestrali da raggiungere. ride continuamente. e ogni sorriso gli frutta almeno un euro.
non ha niente e ride.
non ha niente e non mi ha mai fatto capire di invidiare me che ho tutto. tutto tranne il tempo di mangiare seduto sull'erba con la mia famiglia.
tutto tranne la voglia di sorridere sempre. ché a casa me lo hanno anche chiesto: perche' non ridi mai?

un dubbio: che mi abbiano fregato?

lunedì 5 ottobre 2009

_Message in the bottle




oggi 5 ottobre
mantenere la parola con me stesso di un post almeno a settimana
è sempre più difficile.
Mi sento sempre più come una bottiglia in preda alle onde
ha un messaggio dentro di se
i pesci la toccano con il muso 
ma se ne fregano di quel biglietto
e passano veloci 

oggi 5 ottobre
qui c'è guerra 
e non si faranno prigionieri

oggi 5 ottobre
40 km di moto 
e sono tornato sereno

oggi 5 ottobre
tutto il resto è fuffa

giovedì 1 ottobre 2009

_Matrioska


è fatta ,
i primi km con FW sono ormai passati
un viaggio strano
l'autostrada tra brescia e verona
sembrava scorrere come su uno schermo di cinema
poca aria a premere sul petto
vibrazioni il minimo sindacale
braccia medio basse
e poi il culo sul morbido
nemmeno un dolorino di schiena

e poi tutto nei grandi vani
niente a tracolla
niente messo malamente sotto le chiappe
insomam un bel viaggiare

il motore mi ricordava un pòoco lo shovel
ruvido e rumoroso
poco potente ma con un buon allungo

bhe un buon giretto
pian piano ci prenderò la mano
non è certo Esmeralda
la posizione di guida del softail è fantastica
è come farsi un trip d'erba
sballi anche solo a sedertici

la passione per le moto è come una matrioska
una pelle tira via l'altra
un cuore ne contiene sempre un altro
è inutile cercare il "vero"
ognuno "puzza" un pò di quello prima
e inpuzzolentirà un poco quello dopo