Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




mercoledì 27 luglio 2011

_Again

Quattro persone sedute ad un tavolo
Pizze improbabili sezzate in piatti troppo grandi
Parole
Pensieri
Sogni
Un incontro che viene dalle ombre del tempo
Un ricordo di una vita passata
Nascosta
Chiusa in un cassetto e la chiave gettata via

Ma forse chiusa non era
Un amico ti chiama
E tu rimonti in sella
Il motore e' ancora caldo

Nulla e' cambiato
Si parte di nuovo

Suerte
Charro

martedì 26 luglio 2011

_Riders




sono tornato a leggere il blog di Riders dopo quasi 3 anni,
penso che pochi o nessuno si ricorderanno
i duetti tra un certo Ottavio Vinciguerra e il sottoscritto.
ed ho letto pure il giornale cartaceo
"figo",
quanto di meno bikers potessi immaginare
e nello stesso tempo quanto di più "bikers" potessi sperare.
perchè essere bikers o riders o come diavlo volete chiamarlo è un modo di vivere un modo di pensare.
e non c'entra nulla con i mille travestimenti che continuano a volerci calzare addosso.
colorati mazinga in tute di pelle i "ciucciamanubri"
perfetti in completi idrorepellenti e traspiranti con interfono incorporato i BMWisti,
gran pacche sulel spalle ,tatuaggi a gogo e fiumi di birra per gli harleysti,
con copertina sulle gambe modello pensionato gli "spooteristi",
tutte cazzate.

io sono tutti questi e mille altri,
e non me ne vergogno.

l'emozione di un giro di pista a Misano , percorrere rabbiosile curve ginocchio a terra ( o almeno provarci )è la stessa che provo dopo 300 km sparati di fila sotto la pioggia attraverso la Baviera su una moto che sembra un camper.

E pendolare piano tra le mille curve dei colli veronesi con il culo su una vecchia harley bassa, lunga e nera come un treno è la stessa magia.

Ci vogliono inquadrare in schemi ben definiti
noi che per definizione siamo fuori dagli schemi
perchè: "andare in moto è la cosa più divertente che potrei fare con i vestiti addosso "( vecchia ma sempre azzeccata),
chi ha una moto , e dico tutti , scooteristi , enduristi , long tourer , etc etc, tutti quelli che decidono di stare a cavallo di una due ruote,invece che belli chiusi in scatolette di sardine, sono "fuori" dagli schemi.

ed allora devo dire che le tante "testate" tecniche, precise, che parlano della curva di coppia e della differenza tra 10 e 12 Kg/metri nello scegliere un motore piuttosto che un altro , oppure che ti dicono dove trovare l'ultimo modello di GIUBBOINPELLEDAVEROBIKERDUROEPURO,
mi fanno un poco cagare,

e penso che invece questo Riders , così deciso a farci sapere che i motociclisti possono pensare a 360° e non solo secondo lo stereotipo : figa/birra/cc3,
così "fighetto" in alcuni suoi servizi di moda,
così "provocatorio" nello scegliere alcuni testimonial,
e diciamolo anche così cazzaro in alcuni servizi,
bhe questo Riders
mi sembra ormai l'unico vero giornale di motociclisti e non di moto.

Ieri sera ho preso una delle mie moto ,
Esmeralda,
una Harley che gioca ad essere più vecchia degli anno che ha,
fa un rumore da trattore e probabilmente
è anche meno veloce,
e sono salito per una stradina asfaltata che va su fino al Cerro ( chi è di Verona sa dove è),
uscito dal paese a un paio di Km la strada fa una curva con un piccolo spiazzo davanti ad una casa bruttina e un poco malmessa.
al piano strada si apre una specie di alimentari-osteria,
fuori quattro sedie e due tavoli che hanno visto giorni migliori.
era l'imbrunire,a casa non mi aspettava nessuno,i molti tornanti li sentivo tutti nel fondo schiena e nei lombi (mannaggia al telaio semirigido di Esmeralda),allora mi sono fermato.

seduto al tavolino ,l'aria era fresca ed il cielo appena appena venato di nuvole
mi sono fatto fare un panino con il salame, poco salutare per il mio fegato ma sicuramente ottimo per il mio animo,un quartino di rosso a mandar giù tutto quel colesterolo,
alle spalle il click clack del motore di Esmeralda che si raffreddava mio faceva compagnia,
dal bosco oltre la strada dei grilli( o erano cicale?) gli facevano eco.

Ho aperto Riders e ho iniziato a fogliarlo
bhe nulla di pù diverso da quello che ero
nulla di più uguale a quello che ero
(ma questo forse l'ho già detto)

in quel momento ho sentito una gran pace e forse un poco di nostalgia
per Ottavio e Charro,
e le loro chiacchierate che non torneranno forse più.

lunedì 25 luglio 2011

_Confusione



a volte credo di essere stato testimone di un epoca magica,
non mille anni fa ,
solo 10, forse 11.

mi ricordo che mi affacciavo al mondo dei forum e dei blog
quasi affascinato
e lì ci si trovava con i famosi bikers,

certo c'erano anche i coglionazzi
quelli abbondano ovunque,
ma la differenza rispetto oggi era tutta in quell"anche".

oggi giro poco nei forum , ma quadno lo faccio mi sembra di trovare
solo gente che con le harley e con il mondo biker
c'entra come il cavolo a merenda.

per carità vedo anche tanta brava gente
non dico di no
ma quello che manca è tutto il mondo biker,
come cultura non solo come persone.

non si parla più di valori
non si parla di MC di scelte di vita
si parla solo di "cosa succede se non ho il catarinfrangente dietro la moto"?
oppure " vorrei una moto maschia,lo sportster è da donne?"
e ancora :" cazzo oggi ho fatto 150 km tutti una tirata, sarò figo?"

e poi pacche sulle spalle e fiumi di birra
e figa,che quelal non deve mancare mai.

ecco ho un poco di nostalgia di quando ci si scontrava
per una parola di troppo tra un club ed un altro
quando si parlava di onore e rispetto
quando le nostre moto erano molto più che un assegno staccato
o una rata pagata.

ho nostalgia
ma forse ho solo l'alzhaimer

suerte

domenica 24 luglio 2011

_un vestito

Ognuno ha un abito che meglio gli sta
Gli calza,non tira
Non alza sul gobbo
Il mio lo tengo ben chiuso nell'anima
Lo indosso di rado
Ormai ogni secolo

Ma oggi era ora,
Il vecchio giubbo a coprire le spalle
Jeans a posto del fresco di lana
Camperos e non church's per reggermi sul mondo
E sotto le chiappe Esmeralda
Al minimo o poco di più in giro per Verona e dintorni
Vagare senza meta per vicoli pieni di turisti
Eppure sentirmi
Solo

Impermeabile a questo mondo
Che non amo
Che non capisco
Che uso per quello che vale

Domani ritorno pinguino
Ma stasera mi lascio restare
Ancora un poco
Charro

_Spiegazione






Solo gli stupidi e gli ottusi non si mettono in discussione, e tra i mille miei difetti penso di non avere almeno questi.
Il barista e' stato latitante, ha lasciato che buoni e volenterosi amici tenessero aperto il bar, ma era sbagliato.
In effetti lui lo aveva aperto perche' fosse una societa' un progetto condiviso, ma per fare questo avrebbe dovuto chiedere prima, e poi agire.
Ma quel barista faceva usa di quantita' industriali di Denim , quindi non chiedeva mai.
Allora pian piano gli amici/soci si sono allontanati, ognuno per le sue cose, quelle giuste, quelle "scelte"., erano rimasti solo pochi, che ancora si ostinavano a fare le veci del barista latitante, ma e' un impegno che nessuno deve chiedere a qualcuno.
Ecco che ho deciso di chiudere a tutti gli autori il blog.
Qualcuno mi ha detto che sono talmente avaro che non posso avere amici,
Strano avaro non l'ho mai pensato di me stesso, ma come dicevo nell'incipit solo gli stupidi non si mettono in discussione , ed io nn lo sono.
Bene, questo posto sara' veramente vuoto ora,pazienza , doveva andare cosi'.
Una vecchia pubblicita' recitava : The eagle Soars alone, mi piacerebbe pensarmi un aquila, ma sono solo un solitario incapace di avere amici.
Ma ognuno resta cio' che e'.

Senza rancore, suerte

giovedì 21 luglio 2011

_Se il barista è latitante

Che Flavia mi rimproveri ci sta tutto,
questo posto ,
questo bar era il mio,
io l'ho aperto per me e per altri
però non ho chiesto il loro parere preventivo,
così quando gli altri man mano si sono defilati
ognuno intento a seguire i suoi sogni e le sue passioni
io ci sono rimasto male,

perchè scrivere su un blog per se stessi
è come farsi delle raspe da paura
si diventa ciechi.


mi scuso.
il bar è mio e devo esserci almeno io

invece questo posto lo hanno tenuto aperto prima il buon Filippo e poi Flavia
ma non è giusto e li ringrazio,

a questo punto proporrei
una cena
una pizza
quattro chiacchiere
niente di chè

niente grandi run
nè bisteccate
solo gorgogliare di pensieri e lettere

da fare tra stasera e venerdì prossimo

se qualcuno ancora c'è
scriva qui sotto

domenica 10 luglio 2011

_Undici su undici


Ieri ho raggiunto un nuovo record.
Undici su undici, che diventerebbero dodici su dodici,
e poi tredici su tredici e così via.......
E’ ora di cambiare la mia vita, in meglio.

Aloha