Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




venerdì 30 maggio 2008

_Relatività


il sogno scompare lontano
in nuvole nere
come un grande gabbiano,
si alza ora il vento
l’onda grigia si erge
come liquido manto
tutto il mondo sommerge
un pesce si affaccia tra i flutti agitati
invidia il gabbiano lassù tra i beati.
Lo guarda e sorride il grande aliante
lo apostrofa lento ,lo sguardo brillante,
-sia per me che per te l’orizzonte è lo stesso
il punto di vista quello sì che è diverso-
il pesce lo ascolta si guarda ora intorno
non vede null’altro che onde quel giorno
lontano il sole inizia a salire
la notte è finita per tutti ,
ma solo il gabbiano
lo sembra capire

_Ad esempio



ad esempio ieri sera...

sono seduto per terra sul pavimento sporco del garage, ma non ci faccio caso perche' tanto io sono ancora piu' sporco.
e sudato.
con in mano la pinza del freno anteriore (eh si, ho i freni a disco, sorry). sudato e sfatto dopo una giornata di lavoro. boccheggiante per l'afa e per lo sforzo di far stare al suo posto quel cazzo di pistone che non ne vuol sapere di lasciarmi lo spazio che mi serve per infilare dentro la pastiglia.
sporco che piu' sporco non si puo'. e con attorno una folla di viti, brugole, vitarelle, attrezzi e altri aggeggi di cui ignoro perfino il nome che sembrano guardarmi come i lillupuziani potevano guardare gulliver e chiedono "allora mi rimetti a posto?".
e sono ancora piu' sporchi di me.
e poi dopo un'ora con qualche parola buona e molte cattive convinco il pistone a fare il bravo e allora rimonto tutto.
giretto di prova nella corsia dei garage, perche' non e' giusto che se io sono sveglio i vicini se ne stiano a dormire.

e funziona tutto.

e allora torno di sopra. mi do una ripulita e me ne vado a nanna. contento come un pupo per aver fatto in 2 ore quello che un meccanico fa in 10 minuti (scarsi).

e mentre sono li col sonno che sta arrivando mi chiedo "ma chi me lo fa fare? ma che senso ha?"
ovviamente non ha alcun senso.
ed e' per questo che mi piace tanto.

filippo
p.s. ma adesso che ci faccio con i pezzi avanzati?

_Skizzofrenya


schizofrenia
vai su tra le nuvole
e poi ti trovi giù nel più profondo abisso
un attimo sei angelo
per scoprire poi sulle tue spalle
ali membranose da demonio

flik
flok

come in un mostruoso rondò
ti trovi a girare senza sapere più
quale è la tua uscita
verso la giusta strada

scrivere dei propri dubbi può essere un sano outing
oppure un morboso autoflagellarsi,

gira gira nel rondò
quale uscita prenderò?

flik
flok
nonloso

la “signora falso borghese” non si è accomodata nel mio letto
quei pochi euro di discrepanza
tra la mia idea e quella del proprietario
mi hanno consentito un alibi accettabile,

poche parole su un sms mi hanno ricondotto davanti al mio specchio ,
“ se non è la tua non la prendere”
poi una visita in officina ,
le solite chiacchiere tra amici ,
e quei ferri così ammiccanti ed intriganti
la voglia sale forte dallo stomaco
perché è lì che ho il cuore

è inutile dirlo dopo decine e decine di moto
spiate osservate
guardate e riguardate
le uniche che mi provocano una vera emozione
sono quei ferri vecchi,
poco più di un telaio che lega insieme due ruote
ed un grosso motore asfittico,
sella quanto basta
e serbatoio più per scena che per contratto

ma la mia parte razionale mi dice di calmare i bollenti spiriti
e di spostarmi su una moto più normale
ecco di nuovo il senso di
dr. jeckill e mr. hyde

l’idea ( sbagliata) di dover prendere la decisione “eterna”
la scelta “definitiva”
mi rende di fatto incapace di muovermi
legato da lacci che io stesso tesso
mi rifiuto di vivere la vita easy

e mi trasformo
in ciò che più odio

flik
flok
gira gira nel rondò
quale uscita prenderò

flik
flok
nonloso

martedì 27 maggio 2008

_La mamma degli sciocchi.....


…….È sempre in cinta
così si diceva una volta ,
ed è quello che penso osservando il mercato
delle Harley usate.

Le richieste sono veramente proibitive ,
ma di più : fuori da ogni logica
mi si dirà che ti compri un sogno,
ma a me sembra ugualmente una cazzata.

ma siccome il mercato si autoregola
Se c’è gente che vende sporty di 10 anni al prezzo di un nuovo
Allora vuole dire che c’è chi li compra,
ed ecco che presumo siano i figli di colei
cui mi riferivo nel titolo.

Esiste un meccanismo perverso per cui nei confronti
Di queste moto non siamo capaci di fare una valutazione
Realistica e sensata

Qualunque altra moto dopo dieci anni ha valore prossimo allo zero
O comunque in media intorno al 25/30% del nuovo
Per una harley no
Anzi oggi come oggi la crescita dei prezzi di shovele pan
Lo dimostra.

Ma mentre per i pan
Stiamo parlando di motori effettivamente vecchi di quasi 50 anni
E comunque prodotti in numero non elevatissimo ,
per gli shovel stiamo parlando di motori dell’altro ieri
e se è vero che la riserva non è certo infinita
ne sono stati comunque prodotti e venduti talmente tanti
da soddisfare le prossime generazioni di customizer
senza problemi .

eppure i prezzi salgono in maniera prodigiosa
e ,badate bene, non per modelli stock
che al limite potrei capirlo anche.
Il fascino del “conservato, l’idea di qualcosa che ci riporta
Perfetta ad un passato prossimo o remoto.
No spesso si tratta di “rottami” pezzi di ferro veramente tutti pistolati ,
moto che con il modello originale non c’entrano più un cazzo .
e te ne accorgi quando prendi un manuale d’officina d’epoca
sfogli le pagine e non trovi nulla o poco più
che si rispecchi nel mucchio di ferro che hai davanti

eppure i prezzi salgono
e salgono
e salgono
e tutti contenti a comprare,
perché acquisti un simbolo, un pezzo di quella storia
che però è tale solo nella tua mente
e non certo sui calendari.

Chissà allora se qualcuno riflette
Di quanto “manierismo” e “conformismo “ ci sia in questi acquisti,
perché non si desidera più un oggetto
per il suo valore intrinseco
ma solo per il significato che noi stiamo dando ad esso ,
e se quel significato è stato palesemente artefatto e gonfiato
stiamo comprando un’etichetta,
come un jeans solo perché Levis o un paio di scarpe solo perché Nike.

Certo ora tutti a levar gli scudi
E a dire “IO NO , IO NO” ,
ma credo che in fondo per la maggior parte sia così.

Comprare qualcosa perché piace a noi
E non perché ci piace il piacere agli altri

Se non fosse così
I prezzi sarebbero più bassi
Perché è indubbio che le nostre moto
Tanto osannate e tanto amate
Sono inguidabili, rumorose, pesanti,
etc etc
e se la valutazione fosse “oggettiva”
costerebbero assai meno,almeno usate ovvio,

invece no
compriamo “un sogno”
strapaghiamo “un sogno”
ma siamo sicuri che quel sogno sia proprio il nostro ?

io ho sempre più dubbi

lunedì 26 maggio 2008

_Nemesi

La filosofia ci rovina la vita
ne sono convinto

troppe pippe mentali ,troppi se e ma,
bisogna volare basso e ad occhi chiusi
lasciando che il gruppo ti guidi
lungo strade in cui sei spettatore

la caccia è cominciata
o forse mai finita,
ieri sono andato sotto antiche montagne
a cercare una moto ,
l’idea di viaggiare per incontrarla
mi dava un senso di tristezza,
come un appuntamento voluto ,cercato,
qualcosa di non casuale.

L’ho vista
un semplice e banale EVO,
una semplice moto ,
qualcosa che non raffigurasse altro che
la mia voglia di andare.

E come un amante che tradito (o convinto di esserlo stato)
cerca nella sua nuova compagna
la nemesi di ciò che nella precedente l’aveva estasiato,
così la nuova moto
sta all’altra come il niente sta al tutto :antitetica.

Stava là,nella penombra del garage alpino ,
con l’aria che profumava di fresco ,
nera, bassa, con un serbatoio grasso e imponente,
frecce ,specchietti ,
davanti un freno a disco , e poi il parafango,
quanto diversa da ciò che avevo
quanta roba in più rispetto all’essenza.

Una bella signora per bene,
con un poco di cellulite , i fianchi larghi,
eppure tranquillizzante.

Non so se la prenderò,
il richiamo della ghisa è sempre forte,
ma il sole sta sorgendo
ed ho strada da fare.

venerdì 23 maggio 2008

_Villaggi vacanze


OK

sono riuscito a farlo
ora riuscirò a scriverlo

ho venduto lo Shovel (ormai ho preso anche il denaro quindi ,ciccia)
perché quello che ci gira intorno
non lo rende più ciò che era.

per anni ho scritto che l’HOG non mi piaceva
criticavo gli iscritti che si fregiavano
di simboli e pezzette degne di miglior causa
provavo tristezza vedendo
i lunghi serpentoni di electra avanti e sporty dietro
in un nonnismo tanto inutile quanto stupido
provavo tristezza pensando ai grandi pranzi di nozze
conditi da baci e abbracci
e pacche sulle spalle
piacevoli come un dito in culo.

Mi sentivo molto meglio
a girare su un vecchio cancello
fermo un minuto si ed uno pure
in una officina più simile
ad un rottamaio.

Ora ho realizzato che non è più così,
le stesse situazioni gli stessi comportamenti
sono ormai consuetudine
anche tra i fratelli di ghisa

se gli hogger scimmiottavano gli MC
per abiti e gerarchie ,
così questi si ispirano ai sinners
e di loro sanno tutto ,
hanno i video che consumano a forza di vederli.
E poi ci si veste come loro
e si usano gli stessi caschetti colorati ,
e poi là dove gli hog sono legione
qui sono piccoli gruppi,
dove le electra sfilano in parata
i vecchi pan e shovel vanno in fila disordinata,
e se gli hogger si fermano in ristoranti da banchetto
i veri sinners bivaccano a porchetta e vino fuori da un chiosco
rigorosamente sporco .

Differenze solo apparenti
difformità che non sono tali
si tratta sempre dello stesso carnevale
e a me sta stretto anche quello ormai.

Come ho detto ad un caro amico stamani

è come vivere su una spiaggia incontaminata
su un isola deserta
e poi accorgersi che oltre la collina dall’altra parte
c’è un villaggio valtur
è lontano , non ne sentiamo nessun suono
o schiamazzo
ma ormai l’aria è pesante
e l’isola ci sembra violata
I villaggi vacanze sono posti "finti"
qualunque stile abbiano

martedì 20 maggio 2008

_Fiumi di parole

Nella musica non sono gran che
me la cavo senz’altro meglio nella letteratura.
A questo pensavo ieri mentre leggevo un libro,
l’ennesimo mattoncino
a diga della mia ignoranza.

Amo leggere di tutto
sono un onnivoro.
Posso leggere dall’elenco telefonico ad Umberto Eco
senza soluzione di continuità
e traendone ugualmente godimento .

Ieri leggevo il Pirandello di Uno, nessuno , centomila.
moderno specchio di ciò che vivo oggi.
Spesso andiamo a leggere autori sconosciuti
che lasceranno su di noi graffi sottili ed effimeri,
e tralasciamo certi “classici” perchè superati,
e così non riusciamo a capire perché si appellano tali.

È come bruciare le tappe
costruire tetti su mura di fango ,
sarò folle
ma per leggere Saviano
bisogna prima aver letto Dante,

sarà l’età
ma apprezzo sempre più
ciò che c’era ieri
anche se amo conoscere
ciò che ci aspetta domani
attraverso la lettura dell’oggi.

lunedì 19 maggio 2008

_Calling all angels



calling all angels
calling all angels
walk me through this one
don't leave me alone

jane siberry - 1993

non la conoscete? ascoltatela.
c'e' anche il video su youtube.
non costa niente.
investite questi pochi minuti.

nel mio caso penso possa essere annoverata nelle 100 canzoni che mi hanno salvato la vita.

credo che ognuno di noi abbia una sua lista personale.
e la vostra quale e'?

nella mia ci sono anche tom waits, i 10.000 maniacs, gli u2, i rem, vasco, guccini e tanti altri.

jane siberry stava su una vecchia cassetta che mettevo e ri-mettevo nel walkman la sera, appena trasferito a milano dal paesello.
quelle sere in cui la solitudine si tagliava col coltello, mentre preparavo la mia cena da studente fuori sede, con le cuffie sulle orecchie e il volume al massimo.
perche' tanto il telefono non squillava mai e se suonava il campanello sicuro che erano seccature, quindi meglio evitare.

e intanto jane (ti posso chiamare jane? ci conosciamo da 15 anni, possiamo passare al "tu"?) mi faceva star bene.

walk me through this one
don't leave me alone.

sono stato via tanto.
bentrovati.

allora le vostre canzoni?
filippo

_Mondopalla


la ferita si chiude
con santa pazienza
e ancora mi prude

non posso star senza
pensavo morboso
e invece ogni giorno un poco mi placo
e apprezzo ora ozioso
ciò che avevo lasciato

il più lungo cammino
comincia da un passo
lasciare il bagaglio sbagliato
fa male
ma solo all’inizio

un piede davanti
e poi l’altro dietro
ormai sono fuori
dalla palla di vetro

venerdì 16 maggio 2008

_Fuori dal binario

Il pubblicare in rete le proprie emozioni
sa sempre un poco di esibizionismo ,
anche se ho sempre pensato che l’eccesso di divulgazione
porta per contrappasso a rendere illeggibile quanto scritto
e quindi dire sul web
a volte è come non dir nulla.

Però nel momento in cui pensi che nessuno ti leggerà mai
lo scrivere le tue pulsioni assume un significato ancora differente
scrivi per te stesso ,
quasi a voler segnare in modo indelebile e netto un tuo pensiero
una tua emozione.
Quasi per poterla rileggere dopo anni e magari capire quanto tu sia cambiato

E allora perché non scrivere su una vecchia moleskine?
Rispondo per me :
per pigrizia
per comodità
scrivere su una tastiera
è per me più facile,
il mio maestro era tra i primi
a pensare che la calligrafia fosse la scienza degli asini,
così le mie mani graffiano la carta in modo diseguale, confuso,
e faccio più fatica a stilare un verbale in A4 che
a sollevare un quintale al bilanciere.

Chiarito lo scenario ,
per mia futura memoria e confidando che in questo garage
ben pochi mettono il naso ,
e di quei pochi sopporto bene giudizi e critiche eventuali,
chiarito ciò dicevo
puntualizzo che ieri sera ho venduto la moto ,
sì lo so l’avevo già fatto e scritto ,
ma ero stato altre volte in officina
a vedere di rimetterla su completa di ripristinarla,
ed ogni volta ci lasciavo un pezzo di cuore su quel vecchio peanut,
Fino a ieri sera ,
il ragazzo che l’ha presa mi ha telefonato
e mi ha detto sabato ci vediamo ? così ti pago e facciamo tutto .
Al telefono ,mentre guidavo, gli ho risposto – Sì -,
è stato come quando ti butti giù da un ponte attaccato ad una fune,
oppure ti lanci oltre il cancelletto di una gara di slalom,
è il dire –VAI- ,
è il momento in cui sai non tornerai più indietro .
Non ne sono pentito ,
stavo andando su rotaie che non mi appartenevano più,
volevo fermare le bocce.
fermarmi e ripartire magari
ma fermarmi.
So che solo la firma dal notaio segnerà il "the end",
ma ormai è fatta.

In questi giorni mi sono costretto ad andare a vedere altre moto ,
ne ho viste tante grandi , piccole, nuove e vecchie
jap ultramoderne da 200 cv , vecchie signore ansanti ,
enormi touring tedeschi,
off road dalle gambe lunghe,
nessuna mi ha stregato
nessuna mi ha convinto .
ho perso solo un attimo su un FX del 79 ,buttato in un angolo dell’officina
un altro shovel
un altro rottame,
non c’è che dire quelle linee mi piacciono proprio tanto
la moto ignorante
la mia moto
ma è stato un attimo , solo un attimo.
Ho pensato ai motivi per cui ho venduto el puro amor,
quei motivi sono ancora tutti qua,
non è ancora tempo di riprenderli in mano .
Ho pensato a quanto ha significato vedere le stesse mie passioni
negli occhi di chi non stimo ,
ho pensato a come mi sono sembrati patetici e ridicoli
i miei comportamenti quando ad indossarli
non ero più io ma il mondo altro .

chi compra la moto per spostarsi
chi compra la moto per trovarsi
chi compra la moto per esistere
chi compra la moto per divertirsi
io la cerco

mentre chiudevo la conversazione pensavo sorridendo :
la prossima moto se mai ci sarà (ma ci sarà )
ha già un nome ,si chiamerà
-Solo per sesso –

giovedì 15 maggio 2008

_Erano Legione



ho sempre avuto un dubbio:
il turn over dei personaggi
che popolano un certo mondo
è una questione soggettiva od oggettiva?

mi rifaccio ora al mondo biker
o meglio alla sua versione edulcorata
e virtuale che circola nel web
nei vari forum e siti .

se vado indietro nel tempo
si vedono nick e avatar
ormai desaparecidos ,
e come recitano i sacri testi:
…e furono legione.

gente che si calava sul capo l’elmo dell’integralismo
gente che ha giurato con il sangue
di essere quella la sua unica ragione di vita
di essere veri e così sia.

poi scomparsi ,cancellati
come le scritte d’amore
sulla battigia.

a volte penso che sia il mio punto di vista
che cambia e non mi fa più vedere
quei volti e quei nomi
che prima mi erano tanto familiari
ed attribuisco il crepuscolo a loro scelte di vita
mentre è cambiata solo la mia .

e allora penso a cosa staranno facendo ora
a come le loro vite si siano intrecciate
con la mia per pochi attimi
o per lunghi periodi
a come mi sembrava eterno tutto ciò
a come ora riposa impolverato
in fondo
ad un vecchio garage
BON VOJAGE

_Confusione


Mamma mia che gran confusione…
E’ un periodo in cui mi sembra di avere perso la direzione.
Ho la consapevole sensazione di essere una piccola barca in mezzo al mare.
Un po’ come il vecchio Santiago di Hemingway . Una barca troppo piccola e un pesce troppo grande da pescare.

Mi guardo intorno e non so quello che succede . Leggo quotidiani e giornali e mi sembra di leggere un romanzo di fantascienza. Come se le fantasie di Azimov avessero , improvvisamente , preso vita.

Leggo e non mi riconosco. Ovvero , non riconosco più nessuna direzione.
Sono , siamo , individui senza più una direzione.
Tutto è cambiato. Sono saltati i punti di riferimento . Sono spariti gli ideali .

Tutti troppo preoccupati alla pura sopravvivenza. Una società concentrata sulla ricerca , non più del benessere , del superfluo , ma del minimo indispensabile.

Leggo di povertà , di recessione , di crisi. e non capisco .
In questi ponti di fine aprile Tutte le strade erano intasate . Ma da chi ? E per andare dove?
Per tornare a casa ho impiegato 4 ore invece delle solite due e mezza.
Tutti in coda . Con il pieno che costa un occhio.

Leggo di povertà , di recessione , di crisi e non capisco.
Strade piene di auto ma pochissime utilitarie. Autogrill presi d’assalto in un’orgia di panini e caffè.
Tutti in giro , solo apparentemente con una meta , con l’obbligo di divertirsi.

Mamma mia che confusione.

Tutto è stravolto . L’ordine delle cose si è ribaltato.
Fondamentalmente non mi diverto più.
Forse sto invecchiando .
Forse sono stufo di rapporti per convenzione.
Forse sono disgustato dal fatto che anch’io sto diventando come coloro che sfuggo. Opportunista , calcolatore , interessato.

Mi rifugio in casa . Tra le mie cose . Tra i miei affetti .Quelli che non deludono.
Una sorta di misantropia voluta .
Anche la moto ( quelle poche volte che parte ) me la godo da solo . Come se fosse un’esperienza non più condivisibile.
Non più condivisibile , perché esistono poche persone ( tutte lontane ) con cui condividerle.
E passo il tempo ad ascoltare il motore al minimo. Che borbotta , che incespica , ma che non si ferma.
Abbandonate da tempo le voglie di ride in corsa . Tutto ridimensionato a poche ore nelle campagne intorno a casa. Al mattino presto. Con il fresco . Incrociando solo cacciatori e mattinieri ciclisti.

E mi salvo un po’ dalla mia confusione , affogando nella consapevolezza che questo libro è oramai chiuso.

mercoledì 14 maggio 2008

_Ottusità


non vado avanti
non vado indietro
come un piccolo pesce
in una boccia di vetro

la vita ti sembra
non aver soluzione
ed io mi sento un poco coglione

ma forse mi sbaglio
la vita è perfetta
e di quella montagna
hai già raggiunto la vetta

basta solo capirlo
ficcarselo in capo
quadrare il cerchio
a volte è peccato

martedì 13 maggio 2008

_Grida d'inchiostro


ho sempre pensato che le grida di dolore di chi soffre
siano un linguaggio incomprensibile
per coloro che , non patendo invece dolore alcuno ,
stanno lì davanti
quali spettatori acerbi.

Noi percepiamo quei suoni ed attribuiamo loro
In modo arbitrario i significati
che riteniamo più legittimi.

Ed è lo stesso
quando a gridare è l’anima e non la gola

Le parole scritte , segni graffiati sulle gialle risme del tempo,
nascono con un significato che ai più è ignoto,
ma per non dichiarare la nostra ignoranza
preferiamo giurare di aver capito il loro senso.

Ora il tempo scorre
e la sorgente rende orfana la roccia
e la sua acqua
più non berremo

lunedì 12 maggio 2008

_Amnesia emozionale

l’amnesia dei sentimenti
mi rende incapace
di ricordare fino in fondo
quanto ho amato qualcosa
o qualcuno

così mi difendo
da tutti gli addii

ché altrimenti
mi spezzerei il cuore
dai troppi tradimenti
di me al mondo
del mondo a me

lo smemorato non sa di esser tale
ed io sorrido
convinto della mia memoria prodigiosa

venerdì 9 maggio 2008

_Digiuno


il ricco digiuna per volontà
il povero solo per necessità

lo stesso finale,
la stessa morale,
le stesse identiche ossa sporgenti
originano da strade assai differenti

rinunciare a qualcosa,
a una donna a un amico,
al tuo ferro amato
o a quello sognato,
ti fa poi apprezzare
il potere che hai.

Di orgoglio rissoso
mi gonfio e mi allargo
dispiego le ali
e volo sul mondo
o forse cammino
ma poco mi importa
stasera ribusso alla solita porta
il volto di bimba che dietro mi appare
mi fa star tranquillo
posso ancora aspettare

giovedì 8 maggio 2008

_Come un cane alla luna

Fissare lo sguardo acuto troppo avanti
oltre la punta del naso può dare vertigini,
meglio gettare gli occhiali
e con sguardo miope fissare idioti
le unghie dei propri alluci.

Intanto biascico ,con voce impastata,
una vecchia sciarada:

Volevo volare
ma senza pagare
lo scotto triste
di amicizia mai viste.

Le ali ora ho chiuso
e più non le uso,
ma resto qua intorno
e presto ritorno.

Amici ne ho pochi,
di moto nessuna,
o forse è il contrario…
Va bhe ,
abbaio alla luna.

mercoledì 7 maggio 2008

_Sold out

Ho atteso qualche giorno per riaccendere la luce
ho atteso che la polvere delle emozioni
depositasse sulle cose e sugli amori
il vello peloso della malinconia

sono ancora qui
e guardando il mio corpo mi meraviglio
di essere tale e quale a prima

ma nulla più sarà come prima
ho venduto la mia moto ,
non pensavo di esserne capace

ora non so bene se sono vivo
o ne sia solo convinto
so solo che mi sento leggero
insieme a quel mucchio di ferro e ghisa
ho regalato
falsi sogni
finti amici
e sciocche fantasie

è tempo di ricominciare
è tempo di ripartire
e la strada
la decido solo io