domenica 4 marzo 2012
_La vera ignoranza
"papa' Teseo uccise i 50 figli di Pallante?"
Le parole mi colpiscono come una doccia gelata,
Mia figlia al secondo liceo classico e' in pieno combattimento
Con una versione dal greco
e mi sta chiedendo aiuto.
Ed io non so chi cazzo sia sto' Pallante
Nulla di male
Ma non so chi sia.
Glielo dico e lei scivola via leggera
A cercare l'informazione richiesta in altri siti.
E un senso di amaro mi disturba,
Sentirsi impossibilitati a dare risposte a un figlio
E' una sensazione strana
Difficile da accettare
Mi torna in mente mio padre
A cui facevo anche io tante domande
A cui lui, che aveva fatto si e no le medie
E che si era rotto la schiena a lavorare,
Lui non sapeva rispondere
E capisco ora che se ne vergognava anche un poco,
E quasi ammirava questo figlio
Tanto istruito ed intelligente.
Ed io, quel figlio, quasi mi vantavo della mia cultura
Che tale non era,
E mi enfiavo d'orgoglio di fronte a quell'omino
Piccolo e gentile.
Oggi mi dico che non avevo capito nulla,
Che la vera cultura l'aveva il mio papa',
Perché era la cultura della vita
Dell'esperienza
Del saper fare le cose
Dell'averle vissute.
Come vorrei oggi averglielo detto,
Come vorrei essermi fermato di piu' ad ascoltarlo,
Invece di liquidarlo con una alzata di spalle,
E' tardi,
Oggi se gliene parlo
Mi guarda con quegli occhi dolci e celesti,
Un poco acquosi
Come solo chi ha vissuto tanto ha ,
Mi guarda, sorride e scuotendo la testa mi dice:
Ma cosa dici, tu hai studiato
Tu sai tante cose
Io non mi sono mai mosso dal mio negozio
Dal mio paese.
Povero , dolce papa' ,
Vorrei avere un millesimo del tuo cuore
Del tuo coraggio
Del tuo sapere
Vorrei esserti vicino
Vorrei tornare a casa.
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