Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




venerdì 30 gennaio 2009

_Solo ciccia


un chilo quasi di ciccia
birra e patate al forno
tre tizi seduti ad un tavolo
troppo piccolo per loro

voci e ricordi
chi non c'era
non capirebbe

troppi chilometri a separare
vecchi guai e nuove avventure
in bocca
l'amaro di essere inutile
di non poter dare nessun aiuto
solo quattro chiacchiere
solo qualche battuta
solo un paio di abbracci
e il tempo che collassa all'improvviso

solo poche cose
ma forse
è propio quello che
si cercava

mercoledì 28 gennaio 2009

_Grafico

gli accessi al blog
tornano a salire
non so perchè charor è tornato a scrivere
o per un caso fortuito
però ne sono contento
per me
ma sopratutto per quelli che ostinatamente
hanno voluto tenere aperto
questo postaccio

non c'è quasi più nessuno
lo so
l'ho quasi voluta e cercata
questa diaspora
ho tirato la corda per saggiarne
la forza
mi piace così
ora mi sembra che questo posto
non assomigli più a nessun altro
niente urla
niente paroloni
forse niente gente

macchissenefrega

non ho più tempo di navigare in rete
non posso più girare per bar virtuali
ma in questo vecchio posto
mi ci fermerò sempre
almeno per un jack

suerte

_Neologismi



stamattina, mentre come al solito mi muovo tra il traffico con la leggiadria di un elefante che fa lo slalom, mi trovo dietro al solito furgone-carico-di-chissà-cosa che emette nubi di gas di scarico dense come la nebbia della bassa.
lo affianco ad un semaforo e leggo con stupore sulla fiancata "Veicolo EcoCompatibile"
evidentemente non avevo ben afferrato il significato del neologismo. 
EcoCompatibile. Pensavo significasse "veicolo che rispetta l'ambiente". invece forse il significato corretto è "veicolo che in fatto di ecologia è da compatire".
non si finisce mai di imparare.

martedì 27 gennaio 2009

_Un piccolo topo



a volte la geAggiungi immaginente crede di vivere per inseguire la libertà
e ne ha così paura da inventarsi mille modi e maschere
per dimostrare agli altri che la si è raggiunta
che si è veramente liberi.


alla milleeottocentesima ruga
alla milleenovecentesima delusione
credo di aver capito
che libero è
chi libero fà



ho cercato gabbiani con ampie ali
ho cercato leoni con fauci possenti
ho cercato leviatani grandi come palazzi
ho cercato ma nulla ho trovato

alla fine stanco
ho riposato sotto un vecchio platano
e lì un piccolo topo
mi ha scavato nel petto
e così la mia anima
ha spiccato il volo
ora sì
libera davvero

_Una spia tra noi



ieri sera tra la posta vedo una busta strana.
pesante.
la apro con cautela.
sfilo il contenuto.
una pesante brochure patinata.
costosissima.
e poi vedo il logo
BMW Motorrad.
un invito all'open day.
CHI HA FATTO IL MIO NOME? COME HANNO AVUTO IL MIO INDIRIZZO?
ragazzi, qui c'e' una spia.
non si scappa.
un delatore che sta cercando di corrompermi con immagini paradisiache di parabrezza, manopole riscaldate, selle ergonomiche, prestazioni mozzafiato....
...maledetto...

lunedì 26 gennaio 2009

_Overdose

overdose
qualcuno si lamenterà di questo,
dopo il buio dell'oblio,
dopo il silenzio agrafico
ora catene di parole
inondano come fiume in piena
chi mi è di fronte

ma le emozioni
le ho sempre vissute così
come un toboga sfrenato
e dopo il nulla
il tutto

domenica 25 gennaio 2009

_La mia passione




come un albero
resiste agli schiaffi del vento,
come un amore
resiste alle violenze del tempo

così
la mia passione
potrà resistere
alla caduta della sua parte più effimera

e persi stracci , icone,
ciondoli e maschere
ninnoli e tabbacchere
ciò che resta
è solo
vita


la mia

sabato 24 gennaio 2009

_Per la mia donna

un fiore senza petali
una moto grigia di polvere
un casco rugoso come un vecchio centenario
e fogli di calendario come coriandoli
a scavare nella mia anima,

posso vivere oltre tutto ciò

ma senza amore
è solo
fuffa

non posso smettere di amarti

_Per i miei amici

Ho sbagliato
ho sbagliato molto

non è facile ammetterlo a me stesso
mi sono semore definito un loner
perchè avere amici costa
ed io sono un taccagno

ho sbagliato
ho pensato che avere lo stesso giubbo sulle spalle
la stessa mot sotto il culo
fosse abbastanza per dire amico

ho fatto mio
ciò che più ho criticato
il gioco mi ha preso
e sono andato giù
come un piombo appeso alla lenza

Poi ,come sempre , la rabbia mi ha accecato
ho visto rosso ed ho preteso più del concesso
ho gettato l'acqua sporca con tutto il bambino.

So che è tardi
l'amicizia violata, così come l'amore tradito
non concede perdono
e forse è giusto così

oggi ho ripreso a camminare
non so quanta strada farò
nè chi mi troverò affianco

io spero che siano ancora
dei
malhombres

_per Esmeralda

la pelle puoi cambiarla
come un serpente
la lasci lì al sole
incartocciata e ruosa come
uno scheletro dell'anima

pensavo a questo stamattina
mentre guardavo il mio giubbo di pelle
polveroso , vecchio di rughe e cicatrici
liso ai polsi e lungo le chiusure.

la pelle di un serpente
l'ho lasciata lì tanto tempo fa
mi sembra un secolo,

appeso all'ape di Esmeralda
goffo e pesante
fa a gara con il bandit nero
per chi è più vicino alla rottamazione,

sta lì , e l'anima non c'entra più
così come non vibra più il mio cuore
al ritmo asincrono del grosso bicilindrico

lo faccio ogni sera ,
scendo in garage , laggiù in fondo ad una fila di box anonimi
laggiù fa un freddo cane
sembra un obitorio
e quando apro la basculante
esmeralda mi appare lì come morta,
no anzi deve essere in coma, perchè dei fili la collegano all'energia
come fosse un respiratore artificiale
ed ogni sera
io vado lì e la metto inmoto
la faccio andare per qualche minuto
fino a che il suo respiro diventaregolare
un potato potato
stupido ed ansiogeno,
ancora qualche minuto
poi la spengo e resto lì a guardarla
a sentire quei ticchettii che riempiono il silenzio del garage,

poi chiudo e vado via
catafratto nel mio pantalone fresco di lana
corazzato dietro un pullover di cashemire
riscaldato da un woolrich degno di ben altre temperature
e altre panze

vado via e lascio lì tutto il mio ieri
quello che nessuno può portarmi via.

fanculo al mondo

mercoledì 21 gennaio 2009

PIU'DIFFICILE DI QUANTO PENSASSI

FACCIO ANCORA FATICA A SCRIVERE
NON SO NEMMENO SE CI RIUSCIRO' MAI PIU'

LA PROSSIM SETTIMANA ,
GIOVEDì SERA
ANDRO' A MANGIARE UNA BISTECCA
ILPOSTO E' SEMPRE QUELLO
LA MOTO ED IO SIAMO CAMBIATI

PERO' HO BRUCIATO
IL BORSELLO
DI VOUITTON

SUERTE

martedì 20 gennaio 2009

_Cazzo

Er cazzo se po' dì radica, ucello,
Cicio, nerbo, tortore, pennarolo,
Pezzo de carne, manico, cetrolo,
Asperge, cucuzzola e stennarello.

cosi' scriveva il Belli ne "Er padre de li santi" nel 1832. altri tempi. oggi siamo talmente inariditi e sciatti che il cazzo lo si chiama, per l'appunto, cazzo.
sara' quindi per colpa di questa desolazione culturale che nella mia testa continuo ad esclamare "cazzo!" e non mi vengono altri sinonimi.
penso "cazzo!" scorrendo velocemente i post di malavidas. e rendendomi conto che sono quasi tre mesi che sono l'unico a postare, se si fa eccezione per un paio di scritti di gigi e di charro.
anche le visite al sito sono pressoche' nulle. cazzo.
comprensibile del resto.
un peccato.
cazzo.
beh, direi che si puo' tirare una riga e chiuderla qui.
le cose da fare tutto sommato non mi mancano.
di malavidas conservero' un ricordo molto positivo. perche' mi ha permesso di conoscere persone interessanti e fare cose piacevoli. ma soprattutto perche' mi ha permesso di sognare. 
sognare di far partire un progetto di vita, prima ancora che lavorativo.
sognare di conciliare la mia passione per le moto con il lavoro.
sognare di poter lasciare un piccolo segno da qualche parte. un po' come fanno i graffitari sui muri di quartiere.
cazzo, hai detto poco!
quanti hanno la fortuna di poter sognare sogni del genere?
la maggior parte della gente non alza mai nemmeno la testa dal grigiore di tutti i giorni. 
e' finita, e allora?
e' stato bello finche' e' durato.
nessun rimpianto, cazzo!
pero' adesso e' tempo di ritirarsi in buon ordine.
la sola cosa che mi dispiace e' di darla vinta all'anonimo che ha vomitato la sua dose di bile qualche messaggio piu' sotto. sono talmente idiota che potrei continuare a scrivere solo per dimostrargli che c'e' ancora chi crede in qualcosa, che non tutti misurano il mondo in euro, chili, metri o litri. che c'e' chi da' valore a cose che non hanno peso, come le idee. o meglio: gli ideali. che c'e' ancora chi pensa che quando dai la tua parola, prendi un impegno piu' serio di qualsiasi contratto legalmente riconosciuto.
ma non serve a un cazzo.
lui non capirebbe un cazzo comunque.
lui farebbe la cazzata che ho fatto io stamattina.
guarderebbe le visite al sito.
analizzerebbe la pagine viste.
studierebbe quanti post sono stati pubblicati nell'ultimo mese.
e dichiarerebbe la morte cerebrale di malavidas.
e allora sai che c'e'?
c'e' che non me ne frega un cazzo se qui non viene davvero piu' nessuno. o se qualcuno viene solo per inerzia.
non me ne frega un cazzo di quanti bit muove il sito. del traffico. della gente.
la sola cosa che conta e' che qui c'e' un pezzo di me. e quindi 'fanculo l'anonimo e 'fanculo pure tutto il resto. io qui ci resto finche' non mi fanno sloggiare a viva forza.
perche' se me ne andassi adesso tutto quello in cui credo si scioglierebbe come neve al sole, e non sarei diverso da quelli che parlano di pace imbracciando il fucile o predicano il rispetto ma poi non ti cagano se non hai una patch del cazzo cucita da qualche parte.
e poi che cambia?
e' una vita che nessuno mi caga.
se pensate che essere ignorato dai quattro disperati che bazzicavano qui intorno mi possa far demordere, beh non avete proprio capito un cazzo.

lunedì 12 gennaio 2009

_Problema risolto


quando compri una harley nuova, mamma HD ti regala la tessera hog. cosa risaputa. cosa rinomata. 
uno dei grandi vantaggi di far parte di questa meravigliosa famiglia in cui siamo tutti fratelli, tutti amici e tutti-per-uno-uno-per-tutti in virtu' di aver compiuto la stessa scelta in materia di acquisto di mezzo di locomozione, e' che ti arriva a casa la rivista del club.
bella.
e anche piena di articoli utili e interessanti tipo: e' meglio lavare la moto o tenerla sporca?; che cosa succede se affronto una curva a bassa velocita' e piego troppo?; come vestirsi quando fa caldo (ovviamente scegliendo tra la vasta gamma di prodotti a marchio hd)? ecc. ecc.
letture validissime e stimolanti, che tengo sempre nella cesta porta-riviste accanto al wc.
e durante una ri-lettura ho trovato questa chicca che evidentemente fino ad oggi mi era sfuggita.
la harley bubble.
la conoscete?
meravigliosa.
LA risposta DEFINITIVA al problema della polvere.
dovete mettere via la moto per l'inverno?
no problem: c'e' la harley bubble, che soffia (GIURO!!!) aria purificata all'interno di una bolla di plastica in modo che non si formi umidita' sgradita e la polvere non entri in contatto con la preziosa motina e nel frattempo la tiene in bella vista in modo che la possiate mostrare ad amici e parenti (cosi' recita la pubblicita'!).
quando mi ha sentito che ridevo seduto sul cesso mia moglie si e' preoccupata, pensava ad un crollo nervoso.
vi prego, facciamo qualcosa.
un referendum. una raccolta firme. una denuncia al garante (siamo pieni di garanti, ce ne dovra' pur essere uno anti-imbecillita').
queste persone vanno aiutate!
se i fondatori sapessero...

_La banda

ve la ricordate la scena?
oggi mi sento cosi'.
apro il sito e trovo commenti e messaggi. segno tangibile che su questo pianeta c'e' ancora vita!

c'e' il sole.
fa freddo.
e si puo' ancora sperare.
oggi ho veramente visto la luce. mi manca solo di rimettere assieme la banda... la banda... la banda.........
:)

venerdì 9 gennaio 2009

_Motociclisti


I motociclisti, si sa, non sono gente troppo sveglia. Nessuno sano di mente se ne starebbe aggrappato a un manubrio sotto il sole d'agosto o la pioggia di novembre, a venti centimetri dall'asfalto e avendo come unica protezione un giubbottino di pelle e un casco di plastica.
Forse è proprio perché i motociclisti non sono gente troppo sveglia che quando i miei capi mi hanno convocato per una riunione di lavoro nella sede centrale di Marsiglia mi è sembrata una buona idea andarci in moto. A febbraio.
E siccome la riunione iniziava alle 9 del mattino e i chilometri da fare non sono proprio pochi, io, che tra i motociclisti sono il meno sveglio, ho pensato che fosse un colpo di genio partire la mattina presto, piuttosto che spendere soldi inutili in un albergo partendo la sera prima.
E cosi' eccomi qui, alle 4 del mattino di un giorno lavorativo di febbraio, che cerco di convincermi di aver fatto la cosa giusta, mentre, ancora prima di imboccare la Milano-Genova, sento già un torpore diffuso a mani e piedi.
Qualche dubbio sulla scelta in effetti mi viene quando vedo gli automobilisti (pochi) che mi sorpassano additandomi come fossi una bestia allo zoo e, in qualche raro caso, facendomi delle foto. Le prime ore di viaggio sono le peggiori, oltre al freddo c'è anche il buio che mi costringe ad andare piano, poi finalmente il sole inzia a fare capolino. Fa sempre un freddo cane ma almeno inizio a vederci meglio e la giornata promette bene. Niente nuvole.
Gli automobilisti continuano a guardarmi strano, ma so che sto andando verso Sud, verso un clima migliore, quindi sono tranquillo dentro i miei tre strati di vestiti e comincio davvero a godermi il viaggio, e quando mi arrivano addosso le occhiate interrogative degli automobilisti, sorrido tra me e me sempre più convinto di quello che faccio.
Arrivato in Francia vengo letteralmente travolto dagli odori del mare lontano. E' impressionante considerato che siamo in autostrada e che la spiaggia non sia proprio dietro l'angolo. Mi chiedo anche se non sia per caso una suggestione, ma negli anni ho imparato che il naso difficilmente inganna. Sento anche il profumo di resina delle pinete che costeggiano la strada, e tutto a un tratto le parti si rovesciano. Adesso sono io a compatire quei poveracci chiusi nello loro scatole di latta, che non sentono il profumo dei pini, l'odore del mare o il tepore di questo pallido sole di febbraio.
La temperatura sale ad ogni chilometro. I motociclisti saranno pure poco svegli, però evidentemente hanno dei Numi Tutelari con i fiocchi. La giornata promette bene, non c'è traffico visto che a febbraio sono in pochi ad andare in Costa Azzurra o in Provenza, ed arrivo a Marsiglia in perfetto orario.
Entro in ufficio, tolgo qualche strato di vestiti e mi do una sistemata giusto per non sfigurare davanti ai grandi capi della mia azienda. Sono felice per il viaggio appena fatto e, forse anche per questo, la riunione inizia subito con toni distesi e rilassati. Va tutto per il meglio e appena dopo pranzo ci salutiamo, mentre io già pregusto il viaggio di ritorno.
Mi rimetto tutti i miei strati di giacche e giacconi, esco dall'ufficio e scopro che la temperatura esterna e' di circa 21 gradi. E siamo a febbraio. A detta dei miei colleghi, è una temperatura abbastanza abituale a Marsiglia, anche in pieno inverno. Parto con la giacca completamente aperta e mi godo ogni metro di questo stupendo viaggio di ritorno. Verso le sei di sera la luce mi abbandona, ma ormai mi mancano pochi chilometri per essere a casa.
Alle spalle mi lascio un viaggio meraviglioso. Nulla di epico, per carità, ma nella sua normalità sicuramente piacevole. Mi resta nel naso l'odore di resina delle pinete francesi per parecchi giorni avrò l'aria felice di chi ha mangiato un frutto fuori stagione. Mi sono divertito e rilassato, e sono riuscito a trasformare una giornata noiosa e potenzialmente molto tesa, in una gita gustosissima e divertente. Una giornata rubata alla monotonia. E' bastato evitare di prendere la macchina o l'aereo per regalarsi qualche emozione in più. 
Forse i motociclisti sono un po' più svegli di quanto si creda.

_Malavida

il sottotitolo recita: dove si ferma chi vive libero.
ma qui ultimamente la gente latita.
le cose sono due: o non c'e' piu' nessuno veramente libero, oppure gli spiriti liberi rimasti non hanno tempo di fermarsi per fare quattro chiacchiere.
in entrambi i casi, sono cazzi.

giovedì 8 gennaio 2009

_Prova microfono

sssa!
sssa!
uno... due... prova...prova...
si sente l'eco?
secondo me si.
quando ero piccolo alle feste di paese c'era sempre il tizio di turno che si divertiva a fare la prova microfono. un'ora di scemenze dette a 50mila decibel (mica c'erano le menate sull'inquinamento acustico). lui sul palco a tirarsela (incredibile quanto poco ci volesse all'epoca per fare il figo!) e noi sotto a sentire.
un po' mi sento cosi'.
tra il vuoto spinto che c'e' in questo locale e il fatto che l'impianto e' rimediato alla meno peggio, mi pare di essere uno di quei comici di quarto ordine che parlano ad un pubblico inesistente o distratto.
ma fa niente.
tanto ci sono le luci che mi impediscono di vedere oltre il palco e quindi me ne frego.
me ne frego se vi state pulendo le unghie, se vi state facendo fare (o state facendo) un pompino sotto il tavolo, se siete arrivati al quindicesimo screwdriver e non distinguete piu' una sedia da un armadio a muro.
io parlo.
e dico che il 2009 e' iniziato bene. con un sacco di grane, ma chi non ne ha? con una marea di casini, ma a chi non capita? con la prospettiva di restare senza lavoro, ma chi non ci e' passato? con il timore di dover ricominciare, ma in fondo re-inventarsi fa bene, no?
il 2009 e' iniziato bene. perche' ho aperto gli occhi, ho respirato a fondo, ed ho sentito il profumo di mia moglie accanto a me. e sono stato assalito dai miei figli.
non ho fatto nessun giro in moto. 
non andro' all'elefante.
non faro' cose epiche da scriverci su cinque libri.
mi limitero' a stare al mondo, per vedere come va a finire.
sperando di restare in sella piu' a lungo che posso.
sveglia gente, che e' cominciato il nuovo anno!
buon giro di giostra a tutti.