Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




domenica 12 ottobre 2008

_Il bar riapre



una delle canzoni che più mi piacciono del Liga
è quella che ho messo oggi sul blog
BAR MARIO
e quale altra potrebbe essere?

non è solo per il senso agiografico del titolo
ma per il modo incui disegna
personaggi e icone
che sono tanto naif quanto autentiche
mi ricorda "bar sport" di Benni

mi ricorda la mia vita

sono passati tanti personaggi davanti ai miei occhi
tante scoregge hanno gonfiato le vele dei mniei ricordi

"tanto rombo domani ripasserà"

ecco
il Mario del bar
non si arrabbia , non impreca,
è più bravo di me lui

sa che gli stronzi
sono come la pioggia d'inverno
nessuno la ama
ma tutti sappiamo che arriva

ho messo su una vecchia foto della mia moto , in una livrea che ha fatto
ancora meno chilometri del solito
però mi piace.

Quella era la mia moto
tocca che la ricompri prima o poi
per ora
poi

ho cercato troppo la perfezione negli uomini
e nelle cose
ho cercato di mandare sempre tutto troppe bene
ho cercato di fare "filotto" a tutti i costi
invece di andare all'impallo

forse non vincerò mai un incontro
ma resterò in piedi
in quello sono bravo

Il bar è aperto di nuovo ,
il barista è ancora più incazzato del solito
ma ai brutti ceffi che si afafcciano di tanto in tanto
è comunque affezionato

tanto i fighetti di qua non passano.
poco neon
poche patatine
e le sedie sono tutte occupate

10 commenti:

Anonimo ha detto...

El Puro Amor.
Tanto puro che le immagini le conservano gelosamente anche coloro ai quali tanta passione ha permesso di poter stimare il suo proprietario.

shovel pazzo ha detto...

Sono entrato in questo bar.
Pochi avventori . Luci basse , non per l’atmosfera ma per le lampadine fulminate.
Poca musica , a basso volume ma ad alto valore emotivo.
Tavoli vecchi e consumati . Molto lontano dai vip bar del centro tutto fashion e cristalli.
Questo è un ambiente spartano . Con gente dura , ma solo nell’aspetto. Con gente che deve mettere un giorno davanti all’altro . Con gente che chiude gli occhi ogni notte e li riapre ogni mattino.
E ogni mattino il profumo della vita riesce a spazzare il puzzo c’è intorno.
E’ una vita difficile , ma meravigliosa . Dove anche i sentimenti sono duri . Dove anche le emozioni sono difficili da tira fuori.
Sono arrivato e mi sono seduto al solito posto . Un cenno del capo al barista . Due monete nel juke box e la colonna sonora della serata si diffonde malinconicamente.
A poco a poco , gli abituè arrivano . Senza glamour . Senza fanfare .
In silenzio .
E in quel silenzio , in quegli sguardi mi ci ritrovo e la mia solitudine è più sopportabile divisa con altre solitudini.

filippo ha detto...

io frequento due bar.
malavida e il frank's.
postacci. questo piu' dell'altro.
posti dove non entri per caso, ma solo se sei convinto.
gli sgabelli sono comodi perche' hanno preso la forma del culo di chi ci siede sopra tutte le sere.
la birra e' buona. o almeno cosi' pare, perche' tanto ormai ha il sapore delle cose abituali, come il polpettone della nonna, e qualsiasi altra birra ti parrebbe una schifezza. anche la piu' raffinata.
le (poche) donne presenti non vengono qui per rimorchiare o farsi rimorchiare, e se un cliente di passaggio azzarda un commento fuori luogo viene sbattuto fuori a furor di popolo.
non c'e' gentaccia qui dentro. e si parla con uguale passione di moto, cazzate, filosofia zen, letteratura e costo della benzina.
come in un bar.
un bar del tempo in cui esistavano i bar, ed erano un punto di ritrovo.
io sono cresciuto in un paese tra le colline umbre, e li da noi "andare al bar" diceva tutto.
vado al bar, ossia vado a stare con gli amici, i soliti, quelli che quando arrivi si voltano verso il barista e dicono "un bianco" sapendo che bevi sempre quello e ti riparmiano la fatica di ordinare, perche' hai ancora la gola secca dopo una giornata di stronzate sul lavoro.

tutti sanno che il barista tiene nascosta sotto al banco una mazza da baseball (o se preferite un piu' nostrano bastone di noce) ma la usa raramente, e di solito solo per sbatterla sui tavoli quando le discussioni diventano un po' troppo animate.

sono due bei posti. e mi ci trovo bene.

non mi serve altro.
filippo

Anonimo ha detto...

Forse avete ragione voi.
Forse è un bar dove la birra è buona, gli sgabelli comodi, non c'è gentaccia qui dentro e si parla di tutto, dalla filosofia zen alle cazzate al costo della benzina.
Eppure c'è molta, troppa solitudine qui dentro. Tutto si ferma a frasi importanti, belle e profonde per carità, ma pur sempre frasi.
Io mi sento sola qui dentro, eppure gli argomenti non mancano, qualche cosa, però, manca.
La vita qui è una parentesi, il barista chiude ad una certa ora e gli avventori sono costretti a tornare nella vita reale, nel mondo che non lascia scampo.
E ci tornano da soli, lasciando qui solo pensieri e parole.

Anonimo ha detto...

Avresti dovuto insistere a vendermela
quella stupenda motocicletta.
Oggi sarei in grado di restituirtela..............(e non saresti il primo).



Un saluto
coolbag

shovel pazzo ha detto...

La solitudie è oramai , cara Africa , un denominatore comune.
Ma non è poi così brutto.
Mi ritengono , forse impropriamente , un "animale da palcoscenico" . Nel senso che la gente percepisce un mio piacere nello stare in mezzo a persone diverse.
Il confronto , la discussione , sono fasi di crescita.

Ma sono momenti.
La solitudine per me , è uno status quo , senza alcuna sofferenza.
Solo dalla solitudine riesco ad apprezzare i momenti importanti .
Siano essi un ora o tutta una vita.

filippo ha detto...

per africa.

puo' darsi che qui ci sia solitudine. francamente non ci ho mai riflettuto. ma se lo dici tu, mi fido.

una cosa pero' te la contesto. la vita secondo me qui non e' una parentesi.
semmai e' questo posto ad essere una parentesi di vita.
scrivere su questi muri, fa parte della mia vita. lasciare un graffito che forse nessuno mai leggera', fa parte della mia vita.
quando esco da qui, non spengo un interruttore.
quello che scrivo lo tiro fuori veramente e me lo porto dietro sempre, mentre sono a casa a farmi succhiare il cervello dal tubo catodico, mentre vado al lavoro in bici, mentre leggo una favola ai miei figli....
non credo ci siano tanti posti cosi' in rete.
o forse si, forse ce ne sono milioni. pero' questo e' fatto su misura per chi la pensa come noi.
e va bene cosi'.
i progetti? arriveranno.
gli incontri veri? non mancheranno.
cosi' come non mancheranno secondo me le occasioni di "fare" qualcosa di "vero" e di abbattere un altro pezzo del muro che separa questo posto dalla realta' di tutti i giorni.
in fondo roma non fu fatta in un giorno.

secondo me il problema e' voi giovanotti siete troppo impazienti.... :D

filippo

Anonimo ha detto...

Gigi
si parla di "Bar Mario" di Ligabue ed io, di Ligabue amo molte cose,
una di queste è la frase che dice
"Ci si sceglie per farselo un po' in compagnia
questo viaggio in cui non si ripassa dal via...."
Perché trovo che un momento bello non condiviso sia un momento inutile. Ma forse sto andando fuori tema...........

Per Filippo:

Non credo di essere impaziente,
forse cerco qualche cosa che qui non c'è. O forse cerco qualche cosa che non esiste.

ps: ho passato il fine settimana nella tua splendida regione di origine :-)

charro ha detto...

ehi ciccio

giovanotti lo dici
a tua sorella

eheheheh
sono abbastanza burbero?

filippo ha detto...

puoi fare di meglio :)