Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




giovedì 30 ottobre 2008

_La pajata mi è andata di traverso





fine di ottobre,
stranamente anche questo mese si sono sedimentati
un numero sufficientemente decente di messaggi
nonostante la latitanza
di molti
soprattutto del sottoscritto .

never mind

è così
malavidas era ed è un piccolo specchio
della vita e dell’anima
forse si sta maturando
forse si sta crescendo
forse dopo tanta malavida
sta arrivando quella buena.

vedremo

intanto la voglia di scrivere ogni tanto riaffiora
sulla punta delle dita
non tanto da straparlare in un editoriale
ma abbastanza per dire quattro cazzate a me stesso
e a chi vuole sentire

le parole sono spinte da immagini
eventi
foto o emozioni
c’è sempre qualcosa o qualcuno che le spinge fuori
le rende visibili e reali

stavolta è stata un a foto di un bellissimo panhead
linkata su un forum ben conosciuto
bello niente da dire
bello e belle le emozioni che esprimeva il fortunato possessore
aveva tutto quella moto ,una vera moto ignorante
peanut
sella sottile
pneumatici old stile
forcella springer
mezzo ape
filtro a phon
SU eliminator II
cambio a mano e frizione a pedale
insomma tutto
tutto quello che si può immaginare e desiderare su un chopperino.

eppure stonava o stonava solo alle mie orecchie
ed una stretta allo stomaco mi lasciava piegato in due
è la sensazione di accerchiamento
di invasione
di intrusione
i chopper una volta erano gli oggetti realizzati da chi li guidava
erano il frutto di uno spirito selvaggio e ribelle
la creatività condensata in ghisa e alluminio
non c’era il choppershop
non c’erano i negozi dove andare e dire mi da 300 kg di chopper
e un paio di fette di bobber,grazie

i chopper erano e basta
i chopper eravamo noi
erano ragazzi che smontavano e rimontavano motori
e motorini per renderli più fighi
per farli andare di più
spesso solo per farli andare.

sono stato contento per quella persona
ha una moto stupenda
e magari è anche una persona “giusta”
uno che ha i gusti giusti, che ama le cose di una volta
etc etc

ma mi ha fatto tristezza
la moto , non lui.

se questo è il mondo dell’old school , se questo è il grande circo
dove come oche agitiamo grassi culi
convinti di stare rivivendo un epoca che non esiste più
convinti di trovare in quei vecchi cilindri ansiosi
la certificazione della nostra realtà
fanculo
non mi ci ritrovo

è sempre così,
trovi un posto ,
una vecchia trattoria lungo una strada di campagna
vecchia e sgangherata
l’oste è un tipo burbero
la moglie in cucina fa solo due piatti in croce
coda alla vaccinara e paliata
sei stanco ti fermi la moto e la tua gola si dividono
la polvere del viaggio
mangi da dio e paghi un cazzo
sei felice, ti senti arrivato in paradiso
ti senti di aver scoperto il nuovo mondo
ti senti perfetto

i mesi e gli anni passano
continui a viaggiare per polvere e asfalto
conosci donne e trattorie
addenti seni e mozzarelle di bufala
ma la vita e il caso ti fanno riapprodare nella vecchia trattoria,
che ora è certificata , ha 5 calici e 8 stelle
ha l’haccp e l’iso
e tavoli di design e tovaglie di fiandra
cristallo e argento a circondare piatti minimali
ed un menù grosso come la bibbia
ed un lista vini lunga quanto una quaresima.

ti guardi in giro , la sala è piena
tutti supermanager che mangiano vaccinara e pajata
si sporcano le mani , ma solo un poco ,
si lordano la camicia ,ma solo un poco ,
giocano
fanno il gioco del “pranzo in cascina”
fuori i cayenne e le mercedes aspettano tranquilli,
stasera si torna a casa
stasera si torna alla vita vera
questa è solo hobby ed ostentazione.

la tua moto è ancora calda ,
mentre la pajata è fredda e schifosa
non c’è scelta non c’è dubbio
riparti

hanno sporcato un pezzo di mondo ancora
lo hanno sprecato
ed un senso di perdita
gocciola giù dall’occhio
e macchia la camicia

PS: ho deciso di attaccare questo scritto anche nel bar di Frank
per amicizia verso di lui
per pigrizia verso di me

2 commenti:

filippo ha detto...

preferisco rispondere qui, sul frank's mi sembra ci sia troppo chiacchiericcio di fondo. ultimamante non mi ci ritrovo. come in un bar (vero) in cui la ressa e la calca ti impediscono di metterti comodo e scambiare due parole con calma.

non staro' a darti ragione. la ragione si da' ai coglioni.
la cosa che non posso fare a meno di notare e' come nonostante tutto una semplice immagine di moto possa ancora farti (farci) sognare. da una foto puo' partire una tirata come questa su usi e costumi del nostro tempo.

l'abbiamo detto un sacco di volte: la moto e' solo un pezzo di ferro (o ghisa) e il resto ce lo mettiamo noi. vero. pero' si presta bene. orco cane se si presta bene.
chissa' perche' nessuno fa discorsi del genere partendo dalla foto di una grande punto.

p.s. avevo trovato un posto (vero, reale) in cui chiacchierare e rilassarmi, il mercoledi sera. non troppo spesso. ogni tanto, quando serve. ma un odioso tanghero ha deciso di "chiuderlo". mah....

shovel pazzo ha detto...

Chiamatemi egoista.
Chiamatemi asociale.
Ma a me di chi compra cosa non me ne frega niente.
Ovvero , sono d’accordo che la massificazione , il populismo , la necessità di recitare una parte , ha inquinato anche questo mondo e chi lo anima.
Non da oggi che è così e non finirà tanto presto.
Io sinceramente , me ne sbatto .
Il fatto , almeno per me , è solo una questione di gusto .A me il Vrod fa schifo e mi piacciono i vecchi ferri .
E’ una questione di gusto.
Una giacca di Dolce e Gabbana . sarà pure favolosa , me la potrei pure comprare , ma non mi piace.
Non mi sento a mio agio . Non mi si confà.
Quindi non la compro come non compro la Vrod .

Poi se il clienta abituale di Dolce e Gabbana , si compra un paio di jeans estrudici e gioca a fare il biker , è un problema suo e non mio.
E’ lui che recita .
E’ lui che è ipocrita.

Se in quel vecchio locale , ora non mi ci ritrovo , pazienza , mi rimarrà sempre lo stimolo a cercarne un altro.
E se anche quello , dopo un po , si riempie di gente di merda . Fanculo . Me ne cerco un altro.
Mi rimarrà , perlomeno , la voglia di essere un pioniere e di vivere la mi vita di merda con coerenza.