Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




giovedì 16 ottobre 2008

_Sorry, doveva essere un editoriale


Lo so , è un deja vu, ne ho già magari parlato anni fa
Ne hanno parlato tanti
E tenti ne parleranno ancora,
per cui scuserete la mia demenza senile,
è noto che i baristi parlano spesso da soli
e fanno sempre gli stessi discorsi .
La stura a questa considerazione me l’ha data un trafiletto
Sull’ultimo Motociclismo,
una di quelle lettere al direttore che campeggiano in genere
tra una foto dell’adorato pargolo a cavalcioni su una supersportiva (gli occhi sbarrati come a dire ma checazzocistoafarequa)
e quella della coppia felice o pseudo tale che in abito da cerimonia poggiano le
nubende chiappe su un lucida custom,
insomma in quelle pagine che di solito salto a piè pari..
Ma a volte la noia è tanta
E sarei capace di leggere anche l’elenco del telefono di Bombay.

Bene il trafiletto recitava così più o meno :

-caro direttore ho sempre guidato moto , etc etc , sono un motociclista vero sa?,
ma ora ho comprato uno scooter per comodità, per andarci al lavoro ,sa in città sguscio tra le auto come una biscia, ed ecco che ,nonostante abbia l’abitudine ogni volta che incrocio
un altro motociclista di salutarlo, nessuno mi risponde
nessuno mi si caga.Ma allora è vero che i motociclisti sono dei razzisti nei confronti degli scooteristi? Saluti e baci etc etc-

poche parole che mi hanno suggerito diverse considerazioni :

la prima : ma perché se due proprietari di Fiat Multipla si incrociano sulla tangenziale non si scanalano? Oppure perché se due che indossano la stessa felpa Murphy & Nye se si trovano in ascensore non si baciano ed abbracciano ?Ah già lo spirito motociclistico ci rende tutti fratelli, ma mi raccomando solo quando siamo con il culo sulle nostre beneamate moto , altrimenti possiamo fare quel che cazzo ci pare. Ed anche lì mi immagino che se dovessi salutare tutti quelli in moto e motorino che incrocio nei 60 km di strada che faccio tutti i giorni su Esmeralda bhe avrei il braccio anchilosato oppure avrei rischiato la vita mille volte per l’ovvia distrazione dalla guida.
Ma insomma , il saluto si da non indistintamente a tutti ,perché la generalizzazione stessa lo svilisce e lo svaluta, ma questa è storia vecchia.

Seconda considerazione: in città lo scooter è più comodo , bene è qui che mi rendo conto che IO NON SONO UN BIKER VERO, cazzo non sono mai caduto guidando un Electra su una rotatoria, non avverto il classico sculettamento se passo da un dyna a un softail, e guido il mio NT nel traffico di Verona senza problemi. Mi rendo conto che sono grosse deficienze. Ma cosa vuol dire più comodo? Tra un burgman 600 e un Night Train dove è la differenza di ingombro?
La sensazione è che bisogna rendere l’azione di guidare la moto , più pericolosa di quanto sia , dobbiamo declinare i rischi così da sentirci più fighi quando li affrontiamo . Ed allora giù caschi superintegrali, paraschiena, paraspalle, paracollo, parapalle. E giù di strap on catarifrangenti , di giacche con rinforzi e scarpe dedicate. E’ giusto così, la vestizione , il rendersi catafratti in armature tecnologiche piuttosto che in pelle nera e cruenta, ci rende più estranei agli occhi dei “civili” , e allora cosa importa se in moto ci facciamo si e no casa bar e ritrono , cosa importa se non abbiamo mai superato i limiti di codice, avere le saponette (magari intonse) segnala agli altri che siamo gente che sfida il pericolo , tutti i giorni. E questo vale anche per i signori dark , chaps, giubbotti che stanno in piedi da soli, stivaloni police e casco rigidamente non omologato . Segnali differenti per lo stesso messaggio: SONO UNO CHE AMA IL RISCHIO, PER VIVERE IO CAREZZO LA MORTE. Quante cazzate, ricordo un filmato sui Sinners, finita la moto tutti quanti sciamano fuori dal garage come api impazzite e corrono su una splendida ed affollata Highway, senza tante ciance , senza tanti fronzoli, così come stavano in officina, chi in tuta chi in t-shirt o in gilet smanicato , un baschetto, scarpe da tennis e via.
Perché la moto dovrebbe essere questo
Un estensione delle nostre anime
Un oggetto che completa il nostro corpo
E realizza il nostro spirito

Ok , ho finito di sproloquiare, vado via,
ma ripensandoci mi viene in mente un’altra domanda da afre
allo sconosciuto autore di quelle poche righe:
cosa ti ha spinto a scrivere (a prescindere dal giudizio su cosa hai scritto)
ad uno sconosciuto direttore di rivista?
Cosa ti aspettavi?
Risposte
Vaticini
Sicurezze?

Beato te

4 commenti:

filippo ha detto...

gli scooter danno una falsa sensazione di sicurezza. di questo mi sono convinto di recente facendo la conta dei morti per strada.
nelle ultime due settimane avro' visto almeno una decina di incidenti. quasi uno al giorno. scooter infilati sotto il tram, travolti da camion, contro le auto.

per me gli scooter hanno la stessa colpa degli sci da carving. hanno resto le due ruote troppo facili. ti senti il padrone del mondo, finche' l'elettronica e la tecnologia ti assistono, ma quando sei nelle peste e devi veramente far capire alla moto chi comanda allora sono cazzi.
idem per gli sci.
...e le rotule saltano come tappi di spumante il 31 dicembre.

hai ragione, charro, discorso gia' fatto. trito e ri-trito. pero' sempre attuale.
e' attuale il tema della finta amicizia e del falso cameratismo. e' attuale il tema del "mascheramento". io la moto la uso sempre. quando sono in completo per questioni di lavoro la gente mi guarda e ride. perche'?. secondo me sarei piu' falso col chiodo e le pezze finto-biker, visto che io biker non sono. perche' mi devo mascherare per forza?
ma per me il tema piu' attuale di tutti e' quello della (finta) sicurezza. ci penso ogni giorno quando gli sciami di scooter mi sorpassano ai semafori, toccando i 120kmh in centro abitato. sono bestie da 2 quintali. hai voglia a pestare sui freni, se ti devi fermare...
non lo so, sicuramente sbaglio io, perche' la massa alla fine ha sempre ragione e la spunta sempre, pero' per me la moto e' un'altra cosa.
non significa salutare gente che non conosco, dare pacche sulla schiena a un commercialista di treviso che normalmente chiamerei "dottore" solo perche' si e' messo la giacca di pelle o altre cazzate del genere.
significa godersela. andare a 40 all'ora tenendo il naso all'insu. assaporare ogni attimo. staccare tutto e pensare solo alla manopola del gas, al rumore degli scarichi e all'aria (inquinata) in faccia.

sara' grave?

charro ha detto...

GRAVISSIMO

Anonimo ha detto...

Costoro che amano travestirsi da immortali non sanno minimamente che cosa voglia dire giocare tutti i giorni con il rischio, sfidando la morte.
Costoro sono solo pagliacci da circo che credono di impaurire il prossimo rendendosi solo poco più ridicoli, soprattutto a se stessi.
Chi vive nel rischio, chi gioca con la morte tutti i giorni nemmeno lo vedi, nemmeno lo senti, c'è l'hai seduto li, a fianco nel bancone del bar che sembra il solito amico di sempre, solitario e taciturno, che ti fa l'occhiolino ad ogni battuta che lo fa sorridere.
Ma se ti fermi ad osservarlo per bene ti accorgerai che è avvolto da un alone che puzza di morte.
Nell'ennesima giornaliera partita a poker ancora non è riuscita a fregarlo.
Per oggi la mano l'ha ancora vinta lui, domani si vedrà.

Anonimo ha detto...

ALBERTOSPRINGER:

certo che in questo bar ci trovo sempre gente strana ;-)

1) Il barista parla da solo fregandosene se a noi poveri frequentatori c'interessa quello che dice ;-) ahhahahaha

2)Avventori con la puzza di morte...che come odore fa molto vintage in questo locale ahahahha

3)Non ci ho mai guardato ma sono sicuro che il numero civico di questo bar sia il "13" e l'entrata del magazzino nel vicolo il "17"

detto ciò, capite perchè quando entro qui mi tengo sempre ben strette le palle ?!?

ahahahhaha

Non c'entra nulla con quello che stavate dicendo ma mi trovavo a passare da queste parti e sparando qualche cazzata è il mio modo di salutarvi ;-)

Ciao ragazzacci, sia mai che un giorno riesca a fermare questo mondo e a scendere così qualche jack me lo faccio con voi in questo buco dannato che è MALAVIDAS.


Alberto