Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




venerdì 31 agosto 2007

_Malavida y hierros maldidos











Quando mi è stata offerta la possibilità di scrivere su questo blog , che altro non è che il nostro magazine personale , l’entusiasmo di poter scrivere senza vincoli editoriali ( se non quelli del buon gusto e dell’educazione ) mi ha spinto ad accettare senza esitazioni. Raccontare di me , dei miei pensieri e delle moto che a noi piacciono è una possibilità che non mi sono lasciato scappare.

Attendo con ansia i vostri commenti e suggerimenti e chi volesse mandarmi della foto e delle moto da raccontare , mi mandi il tutto alla mia mail : eightone@katamail.com

Moto come questo ferro della foto a me sono sempre piaciute. Ho sempre nutrito una particolare affezione per questo agglomerato di scarsa tecnologia ma di grandissima emozione.

In particolare questo shovel. Anche se possiedo un panhead , non riesco a dimenticare il primo amore . Amore che mi ha inciso il cuore e destinato il mio nickname. Quando ho visto questo chop mi sono fulminato è ho voluto condividere questa scossa con tutti voi

La sua particolarità , consiste nel fatto della sua estrema semplicità. Non ha subito modifiche radicali e mantiene misure originali ( impedendo lungaggini burocratiche per omologazioni varie ) ma è permeato di una personalità di spicco.

Di scuola giapponese , preserva il telaio originale FXD. Questo telaio , una volta spogliato delle infrastrutture pesanti della carrozzeria , ha un disegno che ben si presta alla customizzazione di chopper sixties style.

I punti salienti , sono senz’altro l’avantreno e l’attacco killer del serbatoio.

Il parafango posteriore è molto bello e leggero ,anche se di difficile soluzione per l’eventuale targa. Alternativa sarebbe l’adozione di un di fat fender corto che permetterebbe l’inserimento della targa .

Cambierei anche il cerchio , preferendo un classico 16 “ a raggi con pista verniciata nera e il montaggio di un pneumatico firestone modello ford T.

Gli ammortizzatori camiciati non mi dispiacciono. Mantengono la moto bassa e garantiscono il minino sindacale di ammortizzazione , tale da garantire la salvaguardia delle vertebre di noi , non giovani , biker.

Punto forte , come detto prima , sono l’attacco del serbatoio che , lascia libero il trave centrale vicino al canotto e rende fluida la linea della moto , raccordandosi piacevolmente con il sellino e l’avantreno killer con le forche sporster strette e il cerchio da 21” con pista nera rende leggero e lineare il tutto.

Mas plus ulltra il manubrio fantastico nell’impostazione di guida estremamente aggressiva .

Particolare a me molto caro e di sicuro effetto è l’adozione di pedane centrale al contrario dei soliti forward control scomodi nei lunghi viaggi e a volte scontati.

La particolare verniciatura non mi fa perdere il sonno , ma è senz’altro d’ effetto .

Io , dai gusti più classici adotterei una verniciatura nero metalflake con fiamme oro scuro anch’esse metalflake oppure un bronzo chiaro con flame gosth.

Mezzi di questo genere sono di facile customizzazione e dal budget economico di sicuro controllo , ma garantiscono al proprietario un carisma e un cool style oiginale e fuori dalla norma.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Un ferro così, caro Luigi, fa scendere una lacrima dal cuore.

Vinicio.

Morgy ha detto...

Ciao Mario, non sapevo dell'esistenza di questo "garage"..... tornerò a trovarti di tanto in tanto....

A presto

filippo ha detto...

in italiano le declinazioni non esistono, le abbiamo abbandonate quando abbiamo mollato il latino per il piu' efficace "volgare".
e' per questo che le parole assumono un significato diverso a seconda della posizione che ricoprono nella frase.
ed e' per questo che l'immagine descritta da shovel pazzo e' uno splendido esemplare di "vecchio ferro", che nessuno potrebbe mai azzardarsi a chiamare "ferro vecchio".
perche' le parole sono importanti.
filippo

charro ha detto...

Come riesce spesso
Gigi ha espresso bene
il senso di partecipare a Malavida.

Non solo commenti o parole in libertà, ma anche articoli
su quanto amiamo di più
e come potevamo non iniziare
con un chop come questo?

bravo gigi , e bella anche la descrizione,

charro

Anonimo ha detto...

Molto stimolante l'articolo, non sarà la stessa cosa ma mi ha fatto venir voglia di mettere le mani sull' 883 di mia moglie (visto che per almeno 2 anni non lo userà) e di "invecchiarlo" un po'...

Non appena avrò voglia di cominciare a smontare pezzi sicuramente mi tornerete "moooolto" utili per consigli.

Ciao Ragà

Alberto

Anonimo ha detto...

che ferro e che parole..+
complimenti charro..

Anonimo ha detto...

CHE FERRO.. e che parole..
complimenti
saluti
checco
(francescohd-1)