Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




venerdì 19 ottobre 2007

_Compagni di scuola


COMPAGNO DI SCUOLA
"Davanti alla scuola tanta genteotto e venti, prima campana"e spegni quella sigaretta"e migliaia di gambe e di occhialidi corsa sulle scale.Le otto e mezza tutti in piediil presidente, la croce e il professoreche ti legge sempre la stessa storiasullo stesso libro, nello stesso modo,con le stesse parole da quarant'anni di onesta professione.Ma le domande non hanno mai avutouna risposta chiara.E la Divina Commedia, sempre più commediaal punto che ancora oggi io non sose Dante era un uomo libero, un fallito o un servo di partito.Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo beneperché, ditemi, chi non si è mai innamoratodi quella del primo banco,la più carina, la più cretina,cretino tu, che rideva sempreproprio quando il tuo amore aveva le stesse parole,gli stessi respiri del libro che leggevi di nascostosotto il banco.Mezzogiorno, tutto scompare,"avanti! tutti al bar".Dove Nietsche e Marx si davano la manoe parlavano insieme dell'ultima festae del vestito nuovo, fatto appostae sempre di quella ragazza che filava tutti (meno che te)e le assemblee e i cineforum i dibattitimai concessi allorae le fughe vigliacche davanti al cancelloe le botte nel cortile e nel corridoio,primi vagiti di un '68ancora lungo da venire e troppo breve, da dimenticare!E il tuo impegno che cresceva sempre più forte in te..."Compagno di scuola, compagno di nienteti sei salvato dal fumo delle barricate?Compagno di scuola, compagno per nienteti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?"




Esordisco così , con il testo di una vecchia canzone di Venditti. Tanto vecchia , quanto attuale .
Esordisco così , perché domenica scorsa è stato bellissimo. Ho rivisto i miei compagni di classe della maturità 1977. Esattamente 30 anni fa.
Erano gli anni 70 e le foto di classe in bianco e nero , ritraevano pantaloni a zampa e magliette strette. Capelli lunghi e facce da bambino , nonostante la maggiore età.
Era una classe di 5 ragazzi e 20 ragazze . Il liceo artistico di Firenze , dove ora c’è un outlet della Gucci.
Ci siamo ritrovati dopo 30 anni. Quasi tutti . Un paio sono morti , Un altro paio si sono persi.
Ci siamo ritrovati in un museo a Reggello , a vedere dei dipinti del Masaccio , come facevamo quando eravamo a scuola.
E come allora abbiamo fatto un casino del diavolo. Baci ,abbracci , risate , ricordi di vecchi sfottò.
La più carina della classe è sempre una donna splendida . Con due divorzi e due figlie di 20 anni.
Tutti artisti. Tutti rincorrevamo il sogno dell’arte come mestiere. Pochi hanno realizzato.
Chi lavora alle Poste da vent’anni.
Chi fa il metalmeccanico, chi l’insegnante di suola media . Una fa l’architetto di giardini e uno è docente all’Accademia di Belle Arti.
Una è dentista . Io sono rimasto quello che ero . Un romantico. Un sognatore . Forse un illuso.
Con tanti sbagli alle spalle. Tanto passato da raccontare e poco futuro da inventare.
Ma è stato bello , tutti insieme a parlare dei vecchi tempi e quando ci siamo salutati , forse per l’ultima volta , mi è presa una stretta allo stomaco .
Come se avessi salutato la mia vita.

2 commenti:

charro ha detto...

i "compagni di scuola" ,quelli delle superiori,
un pezzo importante della nostra vita,
sono gli amici che ci sono capitati per volontà di altri
sono quelli di un momento importante dellla nostra crescita.

troppo spesso sono associati ad un malinconico amarcord.

I miei li ho persi
li ho voluti lasciare alle spalle
chiusi come un vecchio quaderno
troppo pieno di scarabocchi ed orecchiette .

Un poco mi dispiace
ma non ho più molti soldi da spendere in amicizia,
o forse sono solo un vecchio
avaro.

sei stato coraggioso
gigi

semplicementemario

Anonimo ha detto...

Che bello sentirti dire "Ho tanto passato da raccontare", significa che hai vissuto e non tutti possono dire la stessa cosa.

Che bello poter rivedere compagni di scuola dopo 30 anni; pensa a come sarebbe triste se non avessi avuto questa possibilità.

Hai solo richiuso un album di vecchie foto.... Temporaneamente.

E mi hai fatto venire un po' di nostalgia :-)