Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




martedì 2 ottobre 2007

_Ottobre inizia di notte



Andare dove ci porta il cuore,
ed il cervello , dove lo metto?

All’alba,quando fuori dalla finestra il cielo passa dal blu cobalto al viola
Steso nel letto,le mani dietro la nuca resto sospeso là dove non è più sogno e non è ancora veglia
In quei pochi istanti vivo e cavalco seguendo il mio cuore
Scrollo dalle spalle le responsabilità ,i doveri di tutti i giorni,
dimentico gli impegni presi con il mondo e con me stesso ,
dimentico le esperienze sia buone che brutte,
ritorno indietro ,bambino , stupido ed innocente.
Me lo permetto solo all’alba ,
chè quando il sole mostra i contorni delle case
Come un vampiro ritorno nella grotta buia della mia anima.

E lì rimango chiuso per tutte le troppe ore della mia vita “normale”
Rido, parlo , mangio , lavoro e mi interfaccio con il mondo ,
ma lascio la guida al cervello,lui mi dice dove sì e dove no,
mi dice cosa è giusto e cosa è sbagliato
tutto all’interno di una matrice di rischio,
tutto calcolato tutto già vissuto ,
troppo da perdere per non starci più che attento .

Ma poi la sera,
la sera tardi quando tutti ormai dormono
mia figlia nel suo lettino, mia moglie su una poltrona davanti la tv
mio figlio abbracciato alla sua ragazza,
il mondo tutto laddove il mondo è fine di se stesso ,
la sera ,nel silenzio ,scendo piano giù nel box ,
tra orpelli e ciarpame lei è lì,mezza appoggiata al muro , chè lo spazio è sempre poco ,
e le bici e gli oggetti di tutti la spingono un poco indietro ,
la coprono un po’.

E’ brutta , è bella, ogni lato mi regala emozioni spesso contraddittorie,
e mi chiedo :
se è brutta perché la tengo , se è bella perché sono continuamente a cambiarla.
La risposta non ce l’ho, ecchissenfrega.

Ci parlo piano , ci giro intorno , in mano ho un vecchio straccio
sempre quello sempre più unto,
e strofino i vecchi cilindri come volessi tirarne fuori il genio di Aladino,
pulisco ciò che non si può pulire ,lucido un metallo che più sporco non si potrebbe,
,mi soffermo a cercare nuove prospettive mai viste,fissandola fino a che mi dolgono gli occhi.
E accarezzo piano le lettere sul serbatoio :El Puro Amor
E sale la voglia, prima pian piano ,e poi prepotente ,
e il tempo e il luogo scompaiono ,
vestito in modo approssimativo ,una tuta da meccanico sopra il vecchio pigiama logoro,
il casco a malapena allacciato ,le scarpe da tennis senza calzini,
silenziosamente la sfilo fuori dal box e punto l’anteriore lungo il corridoio malamente illuminato ,
un calcio al kick, due tre,lo sbuffo dai tubi è rumoroso e puzzolente
il suono però è caldo ,sembra la voce di un amico che non sentivo da tempo ,
abbasso l’aria ,non voglio svegliare tutto il condominio, più di quanto abbia già fatto ,
e poi mi piace far faticare ed ansimare quel vecchio cuore in ghisa,
due colpi piano al gas , il clack violento della prima
e piano piano scivolo nella notte

e sono tornato di nuovo lì dove il sonno sfuma nella veglia
di nuovo libero e sciocco,senza peso senza cervello
sopra il cuore che batte con un ritmo ansimante:
potato potato potato,
e poi il ritmo si rompe , la moto tossisce, sputacchia
dai tubi vengono fuori colpi di cannone degni di un 88 flak,
riduco ancora il gas,
il cuore tra cosce fa quasi fatica, non ce la fa,va ad un solo cilindro ,
mi fermo sotto un lampione ,
tocco faccio guardo , niente. Il cilindro posteriore ha deciso di non lavorare,
sarà il condensatore che ha tirato le cuoia ,penso .
Giro la ruota anteriore e mogio mogio mi avvio verso il box,
domani ci metterò mano
domani cambierò il condensatore ,
domani .
Magari con l’aiuto di una birra e del mio amico meccanico .

Scivolando nella notte ho spento il cervello
se non l’avessi fatto avrei comprato un Evo o avrei poggiato il culo su un V-Rod,

Ma quanto è bello seguire il proprio cuore là dove i sogni sbiadiscono verso la realtà
E allora Shovel forever
Effanculo al cervello

Suerte
Charro

1 commento:

Anonimo ha detto...

tutto d'un fiato.
da leggere così. bella, bellissima.
charro sei un grande.
adesso ti saluto.
mi aspetta l'osteria, col torneo di briscola.