Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




lunedì 26 novembre 2007

_Consapevolezza



non volevo essere compreso
troppo "orso" ed egocentrico
per desiderare applausi o pacche sulle spalle.
Yamaha ,Honda,Bmw o Ural
sono solo semplici nomi ,
ma tanto quanto Harley Davidson.
L'idea di prendere un'altra marca
quello era ciò per cui invocavo coraggio.
Rinchiudersi dietro le sbarre fatte dalle lettere H e D
rende spesso prigionieri
in nome di ciò che chiamiamo libertà.
Mi dicevo :
se libertà è andare in moto , come può
esserlo chi non ci và?
e come può esserlo solo chi va su un certo "ferro"?
Perchè andare su uno scooter è meno "liberatorio"
che andare a cavallo di un vecchio bicilindrico ?
Perchè ?

E nel pensiero ho voluto ritrovare il desiderio
che da ragazzino mi faceva sbavare
dietro le moto di chi ,un lustro più grande di me,
aveva già la fortuna
di poterle cavalcare.
Una moto valeva l'altra
ed una era più bella e desiderabile di quella precedente,
semplicemente perchè erano:
MOTO ,
erano tutto ciò che io desideravo :
mettere il sedere su quel ferro
e correre su strade piene di curve e paesaggi,
Nel tempo il mio desiderio si è forse confuso
e la forma di quelle moto la tecnologia di quei motori
ha preso il posto nei ricordi
dell'oggetto stesso in quanto tale,
della moto come "mezzo" per realizzare semplicemente
il mio desiderio.

Ecco il coraggio cui pensavo mentre graffiavo lo schermo era questo :
il coraggio di tornare a pensare come facevo 30 anni fa ,
di tornare a sognare
non il ricordo di una giovinezza ormai passata
ma l'oggetto di un desiderio che ancora
oggi agita
i miei sogni
suerte













8 commenti:

AlbertoSpringer ha detto...

Tu invocare coraggio???

A MAAAARIOOOOO, secondo me di coraggio ce n'hai da vendere!!

Totalmente d'accordo col non rinchiudersi in nomi, marche, mode, stereotipi ecc..

Secondo me libertà è proprio in questo.

Ma a volte è molto piu' difficile di quanto sembri riuscire a liberarsi da queste catene. Almeno per me è (in parte) ancora così ma mancano ancora un paio d'anelli che si sono fatti già deboli e una volta spezzati non ci casco piu' in quella gabbia.

Mario, se rinasco donna ti faccio morire..... ahahhahahahah

beh, per chi non mi conosce, è una battuta sia chiaro ;-))))))

Ciao

Alberto

filippo ha detto...

le moto sono tutte belle. io personalmente non ho (o cerco di non avere, la perfezione non e' di questa terra) pregiudizi.
ho i miei gusti, mi piacciono le hd, ma ce ne sono di altrettando belle.
bmw, yamaha, honda, ural, ducati.... hai voglia... la lista non finirebbe mai.

pero' non mi fanno impazzire le "imitazioni" e un po' mi sembra che la moto che tu hai indicato nel post precedente lo sia.
mi sembra la classica moto finto-harley fatta dalle case giapponesi per rosicchiare mercato anche nella fascia custom.

per quel poco che ne capisco, penso che honda, yamaha e suzuki (tanto per fare 3 nomi) siano piu' forti nei settori delle stradali e delle naked.

secondo me la vera scelta coraggiosa sarebbe mollare il custom e buttarsi su una bella stradale.

certo, e' un altro concetto di moto, pero' cosi' andresti veramente al cuore delle jap.

oppure una bella ural. da farci i 90 kmh al massimo (in discesa e a favore di vento), pero' e' una moto con una personalita' molto forte.

un discorso a parte invece meritano gli scooter. il 90% di chi lo compra lo fa solo perche' e' un modo di evitare il traffico. non e' gente che "vive" le due ruote. sono solo automobilisti temporaneamente "in prestito" e lo vedi anche da come si muovono e come guidano. certo, le eccezioni ci sono. conosco gente che va in moto da una vita ma ha anche lo scooter, ma il piu' delle volte la regola e' confermata. lo scooter lo compri perche' e' comodo, pratico, protegge, consuma poco e ti fa risparmiare tempo. non perche' ti appassiona o per scendere a guardarlo di notte in box. non ci parli mentre lo lavi. non gli dici grazie dopo una galoppata di 900km. non controlli l'olio, le pastiglie e le gomme. lo fai fare al tizio dell'officina (che non sai nemmeno come si chiama).

le moto sono tutte belle, ma alcune sono piu' belle di altre: quelle vissute con passione. ecco l'unico denominatore comune che secondo me non deve mancare mai.

ciao
filippo

charro ha detto...

per Filippo

la V-Max c'entra con i cosidetti cloni come il cavolo a merenda,

non ha certo mai voluto imitare una HD , visto che nasceva con un poderoso 4 cilindri e per giunta senza nessuna delle carateristiche custom quali manubrio alto pedane avanzate telaio finto rigido etc etc

progettata da un centro stile che ha sede in SoCal, aveva come logica quella di creare una versioen a due ruote delle muscle-car , una moto mostro tutta motore fatta per accellerate brucianti laddove i limiti di velocità li fanno rispettare eccome.

La V-Max nasceva per durare un soffio , ha avuto tanto successo da essere prodotta pe oltre un decennio,senza mai un cambaimento che si possa chiamare tale.

Ancora oggi è una moto senza tempo
una delle poche che può dire di assomigliare solo a se stessa.

Ti assicuro che ben poch eharley possono dirlo.

A proposito di HD , l'ultima nata sul motore revolution non faceva altro che portare avanti la stessa "mission" della V-Max,
bruciare i semafori .
peccato che usciva 15 anni dopo

:D

le mie scelte non sono mai scelte leggere
ormai dovreste saperlo

suerte

PS:alberto se rinasci donna divento gay
ahahahah

Anonimo ha detto...

Caro Mario
Sulla V MAX concordo pienamente
una moto nata per tirare dritto
brutalmente.......
l'argomento "curva",sembra non importare molto.
Yamaha non è nuova,ne ha smesso
di provarci in tema di cose nuove,
diverse......anche per questo mi piace,pur io essendo "tradizionalista".
Io il coraggio di cambiare ce l'ho
ma oggi la mia moto ha il manubrio "alto" ed io amo quella sensazione del sangue che fatica ad arrivare alle mani........l'ho sognata per anni.
Ho tanti tarli,un giorno chissà.....ma senza paura.
Molti apparenti controsensi,abitano la mia mente,adoro sognare rincorrere conquistare....e poi via ancora...un'altra volta.....
Almeno in questo,ho scoperto l'eterna giovinezza.......

shovel pazzo ha detto...

La V max sta al mondo motociclistico come la dodge charter sta al mondo auto.
Una MUSCLE BIKE d'eccellenza.
Con una sua personalità .
Personalità e forza bruta. Senza compomessi . Senza mezzi termini .

Una moto da INTERCEPTOR , da mondo post atomico , da TERMINATOR.

Bella e difficile da gestire.
Poi , come sempre dico io , non è importante il contenitore ma il contenuto.
Quindi , non è importante con che mezzo vai , ma è importante che tu vada.
Poi , ci sono moto , più congeniali di altre . Moto che si adattano di più alla tua personalità , ma sono differenze marginali.
Sapete tutti che io viaggio su un pan del 50 ma questo non mi sta impedendo di valutare l'acquisto in appoggio , di una BMW RST1150 .
Borse , carena , comodità per andare in ferie in due senza problemi.
Non cambierò per questo il mio abbigliamento . Avrò sempre i jeans e il giubbino in pelle , solo che viaggerò più comodo alcune volte e altre viaggerò a 50 cm da terra con le vertebre a pezzi....

Non cambierò sopratutto , il mio modo di pensare .

Gli stereotipi li lascio ai borghesi.....che vanno a Rimini...

Anonimo ha detto...

La moto, intesa nel senso stretto della parola, è solo uno dei tanti strumenti con cui il genere umano comunica agli altri suoi simili il suo desiderio di libertà e la sua scelta filosofica di viverla, cosi come lo è un paracadute, un surf, uno skateboard, un arco o una balestra, una tenda, un'amaca, una muta da sub, un fucile da caccia, una divisa da soldato, un paio di scarponi chiodati, una bandiera colorata, una siringa.
Ho provato a vivere la mia poca libertà a cavallo di molte moto, quasi tutte Yamaha, ma le sensazioni che mi da la mia Harley non le raggiunge lontanamente nessuna di esse e forse la differenza è proprio li.
Sta a noi decidere quale sia il veicolo migliore per credere di vivere meglio e più a fondo la nostra seppur poca libertà di uomini imprigionati in una società omologante.
Se a questo aggiungiamo che per natura l'essere umano non riesce a vivere da lupo solitario o da eremita se non per brevi periodi, il gioco delle aggregazioni sociali appare più chiaro ed il futuro del genere umano va avanti da se.

Vinicio.

filippo ha detto...

charro ha detto...

le mie scelte non sono mai scelte leggere
ormai dovreste saperlo

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verissimo. hai ragione. che ci vuoi fare, e' stato un riflesso condizionato. sono (siamo) circondati da gente che sceglie senza riflettere. compra senza ponderare.
...e io sono 4 anni che sto cercando il mio pennello da barba ideale.

abbi pazienza, stavolta il superficiale sono stato io.

come dice mio zio "il momento del coglione passa per tutti".

ciao
filippo

p.s. continuo a preferire la ural! :D

Anonimo ha detto...

per me Mario anche qui come in tutto 1+1=3
ciao