Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




mercoledì 28 novembre 2007

_V8 engine.................


Muscle car…..

Inevitabilmente , chi ama le Harley o le moto di “carattere” in genere , siano esse italiane , americane o giapponesi , chi ama , dicevo , questo tipo di moto , inevitabilmente prova una inspiegabile attrazione per le muscle car.
Non si capisce perfettamente , quale sia il detonatore che innesca questa esplosione .
Non si quale sia ma , forse , è questa esasperata passione per la meccanica pura .
Per la meccanica intesa come , capacità di mettere le mani su un motore.
Per la meccanica essenziale .
Per la chiarezza in cui si capisce un motore come è fatto .
Per l’imponenza di questi cofani a due piazze dove ci si dormirebbe senza problemi.

Dodge Charger , Ford mustang , Chevrolet Chevelle evocano , strade polverose e road bar sperduti.
Cosi come il sogno di libertà che si assapora in moto , faccia al vento , liberi da schiavitù comportamentali , alla stessa stregua ,una muscle a finestrini aperti e con una cassetta di Johnny Cash , evoca , dicevo , alla stessa maniera , la conseguente , meravigliosa , sensazione liberatoria.

Affrontare la strada casco jet e gilet smaniato , con il rombo delle trumpet nelle orecchie , non è dissimile dalla visione di noi stessi seduti al volante , gomito fuori dal finestrino , intenti a sorseggiare una birra mentre scrutiamo un orizzonte monotono e solitario e solitario , orizzonte scrutato attraverso le lenti dei ray ban.

Meccanica pure dunque . Ipertrofiche cilindrate dai consumi improponibili . Carrozzerie come transatlantici e come transatlantici altrettanto pesanti.
Design scarni , degli anni 60 e 70 . Essenziali , pur essendo quegli anni , anni di svolta nell’evoluzione dell’industrial desing.
Erano gli anni d’oro per tutto quello che era puro stile , dalle ville di Frank Lloyd Wright , alle opere di arredo urbano di Alvar Aalto e del Bauhaus berlinese.
Nelle auto e nelle moto , le migliori e affascinanti proposte di stile che , ancora adesso , difficilmente sono raggiungibili per impatto e innovazione.

Lo ammetto , non ho saputo resistere . Ho ceduto anch’io al fascino del V8 . Certo ho dovuto mixare possibilità e necessità ,non estremizzando il modello e le prestazioni , ma la sensazione di sedersi al volante , girare la chiavetta e sentire vibrare tutto l’abitacolo al primo colpo di gas , è una sensazione da far venire i brividi.
Stessa identica sensazione , che mi prende quando , dopo una decina di calci sento partire il mio pan , tossendo benzina deposta e svegliandosi da sonni in silenziosi garage. Stesso sorriso ebete a occhi chiusi , beandosi di una sinfonia di suoni cattivi , prodotta da strumenti musicali di una concezione molto diversa , da quella a cui siamo abitati.

Premere il gas e sentire dal cofano quel rombo inconfondibile che fa girare la testa ai passanti da un senso di potere a cui , anche noi comuni mortali lontani dalle competizioni della vita , non riusciamo a farne a meno.
Vedere il cofano vibrare è una sensazione che può provare solo chi è malato di meccanica , solo chi è maniaco dell’esagerazione , solo chi ancora riesce a fare a meno dell’elettronica e delle silenziosità da salotto delle auto moderne.

Deve essere questa mania di evadere .
Di idealizzare ed idealizzarsi in qualcosa e qualcuno che non siamo.
Dio volere trovare a tutti i costi una scusa , per rifugiarsi in luoghi senza tempo.
La moto come l’auto semplici macchine del tempo che ci proiettano indietro , non tanto temporalmente , ma sensazionalmente .
La moto e l’auto due universi paralleli dove scappare quando il mondo reale è troppo reale per essere vissuto.

3 commenti:

charro ha detto...

le muscle car le vecchie harley
ci esaltano perchè ci parlano
di un tempo in cui
i veicoli erano tutti differenti

in cui una macchina non doveva rispettare
nessuna norma euro 1 2 3 4 5 etc etc
un motore per andare forte
un divano dove baciare la ragazza di turno
e una radio per ascoltare la musica

e poi amici
perchè intorno a questi mezzi
c'era sempre il giro degli amici
tutti nella stessa macchina magari perchè erano poche
non come oggi che vedi file di gente ognuno nella sua scatoletta
ben solitario

oggi le macchien sono fatte per tenere ilmondo a distanza

quelle vecchie bagnarole invece
sembrava quasi che il mondo
lo attirassero su di loro

forse è così
o forse amiamo solo pensarlo così

lospirito di quelle macchine e di quelle moto
va preservato
lo spirito
non le forme
chè quelle sono alla portat adi tutti

suerte

filippo ha detto...

forse. o forse no.
forse non sono le macchine a tenere il mondo a distanza, forse siamo noi.
noi che quando saliamo in un suv alto 3 metri e giriamo per il centro di milano con un abitacolo talmente insonorizzato da non sentire nemmeno le urla dei ciclisti che finiscono sotto le ruote diciamo al mondo: non mi rompere i coglioni, voglio stare per fatti miei.

uno che gira con un vecchio "catorcio" si aspetta di essere fermato ai semafori, di trovare il classico capannello di gente attorno alla macchina quando torna al parcheggio, e' disposto a sentirsi chiedere dieci o cento volte "ma quanto consuma?", "ma quanto costa?" e sentire i mille commenti tipo "mio zio ne aveva una uguale".

perche' in fondo quelle macchine, quelle moto, rispecchiano un'epoca in cui i motori erano cosa da appassionati. e chi vive una passione e' disposto a parlarne fino alla nausea ed a condividerla con i propri simili.

insomma, sono le macchine che sono cambiate per essere piu' simili a noi (sempre piu' chiusi nei nostri micro-cosmi) o siamo noi ad esser cambiati per intonarci meglio alle macchine che guidiamo?

non lo so. e forse non vale la pena pensarci troppo.

resta il fatto caro charro che le cose non hanno anima, come tu stesso dici in molti altri post. l'anima ce la mettiamo noi.
chi guida una vecchia mustang, o anche un duetto o un'alfa gt, un pan o una guzzi anteguerra ha anima da vendere. ha passioni, interessi.

chi guida il suv deve solo spostarsi da A a B, nel minor tempo possibile e senza troppe rotture di scatole. del resto gliene frega il giusto.

filippo

p.s. sono strettamente imparentato a gente che ha il suv. il mio era un esempio :D

AlbertoSpringer ha detto...

Devo dire che anch'io un paio d'anni fa mi sono innamorato di un V8.
Ok, non è proprio una muscle car tipo mustang ma quando me ne vado in giro con la mia Buick Super sedan del '55 con motore V8, mi sembra di essere in un'altro mondo.

Le chicche degli optional del tempo (vedi sedile riscaldato con un ventolone enorme piazzato sotto il sedile dove convogliava l'aria calda) combinate con il fantastico suono tipico di un motore V8 fanno del mio "piccolo"(5 metri e 40) gioiellino una macchina del tempo capace di trasportarmi in epoche che mi sarebbe piaciuto assaporare.

Alberto