Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




martedì 27 maggio 2008

_La mamma degli sciocchi.....


…….È sempre in cinta
così si diceva una volta ,
ed è quello che penso osservando il mercato
delle Harley usate.

Le richieste sono veramente proibitive ,
ma di più : fuori da ogni logica
mi si dirà che ti compri un sogno,
ma a me sembra ugualmente una cazzata.

ma siccome il mercato si autoregola
Se c’è gente che vende sporty di 10 anni al prezzo di un nuovo
Allora vuole dire che c’è chi li compra,
ed ecco che presumo siano i figli di colei
cui mi riferivo nel titolo.

Esiste un meccanismo perverso per cui nei confronti
Di queste moto non siamo capaci di fare una valutazione
Realistica e sensata

Qualunque altra moto dopo dieci anni ha valore prossimo allo zero
O comunque in media intorno al 25/30% del nuovo
Per una harley no
Anzi oggi come oggi la crescita dei prezzi di shovele pan
Lo dimostra.

Ma mentre per i pan
Stiamo parlando di motori effettivamente vecchi di quasi 50 anni
E comunque prodotti in numero non elevatissimo ,
per gli shovel stiamo parlando di motori dell’altro ieri
e se è vero che la riserva non è certo infinita
ne sono stati comunque prodotti e venduti talmente tanti
da soddisfare le prossime generazioni di customizer
senza problemi .

eppure i prezzi salgono in maniera prodigiosa
e ,badate bene, non per modelli stock
che al limite potrei capirlo anche.
Il fascino del “conservato, l’idea di qualcosa che ci riporta
Perfetta ad un passato prossimo o remoto.
No spesso si tratta di “rottami” pezzi di ferro veramente tutti pistolati ,
moto che con il modello originale non c’entrano più un cazzo .
e te ne accorgi quando prendi un manuale d’officina d’epoca
sfogli le pagine e non trovi nulla o poco più
che si rispecchi nel mucchio di ferro che hai davanti

eppure i prezzi salgono
e salgono
e salgono
e tutti contenti a comprare,
perché acquisti un simbolo, un pezzo di quella storia
che però è tale solo nella tua mente
e non certo sui calendari.

Chissà allora se qualcuno riflette
Di quanto “manierismo” e “conformismo “ ci sia in questi acquisti,
perché non si desidera più un oggetto
per il suo valore intrinseco
ma solo per il significato che noi stiamo dando ad esso ,
e se quel significato è stato palesemente artefatto e gonfiato
stiamo comprando un’etichetta,
come un jeans solo perché Levis o un paio di scarpe solo perché Nike.

Certo ora tutti a levar gli scudi
E a dire “IO NO , IO NO” ,
ma credo che in fondo per la maggior parte sia così.

Comprare qualcosa perché piace a noi
E non perché ci piace il piacere agli altri

Se non fosse così
I prezzi sarebbero più bassi
Perché è indubbio che le nostre moto
Tanto osannate e tanto amate
Sono inguidabili, rumorose, pesanti,
etc etc
e se la valutazione fosse “oggettiva”
costerebbero assai meno,almeno usate ovvio,

invece no
compriamo “un sogno”
strapaghiamo “un sogno”
ma siamo sicuri che quel sogno sia proprio il nostro ?

io ho sempre più dubbi

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella maggior parte dei casi
chi realizza il sogno
.....è il venditore!!

Io stò cercando un Falcone
ma con le attuali valutazioni
ed una piccola aggiunta
mi ci viene la nuova V7

non è la stessa cosa
mi si potrà obiettare

ma anche
comprare una moto
o prenderlo in quel posto
non è la stessa cosa.....

coolbag

Anonimo ha detto...

A volte mi sorprendi.

Tu che conosci così bene i meccanismi delle leggi di mercato di domanda ed offerta, tu che conosci così bene il potere del “mito”, il potere delle mode..........


Flavia

filippo ha detto...

in effetti l'hd e' la sola marca per cui l'usato valga quasi quanto il nuovo.

difficile capire se abbia ragione flavia, mario o entrambi.

di sicuro a mio avviso c'e' anche da considerare l'attrazione naturale che tutti noi proviamo per il "vecchio", unita al fatto che obiettivamente le hd invecchiano bene (meglio di altre moto a piu' alta % di plastica e componenti usa-e-getta).

tempo fa leggevo un aneddoto di severgnini. era a pranzo con montanelli e gli aveva appena fatto un complimento sulla sua giacca chiudendo con "ma quanto costa una giacca cosi' bella?", al che montanelli rispose "non te la puoi permettere. mi ci sono voluti quasi 50 anni a farla diventare cosi'".

col tempo mi sono convinto che tutti noi siamo affascinati dai segni che il tempo lascia sugli oggetti.

non pagherei mai una moto usata come una nuova, ma posso capire che ci sia chi ha molte piu' disponibilita' economiche del sottoscritto e quindi non si pone nemmeno il problema. non si chiede "mi stanno fregando?" perche' per lui/lei buttare qualche migliaio di euro e' cosa da poco o da nulla.

e alla fine la legge della domanda e dell'offerta fa si che siano questi signori a influenzare il mercato.

pazienza.

vorra' dire che passeremo agli scooter :)

filippo

shovel pazzo ha detto...

Di solito il prezzo di un prodotto lo definisce la richiesta e non l'offerta.
Maggiori sono le richieste , maggiori sono i prezzi dei quanto ricercato.
In questo caso è diverso.
Il prezzo di uo oggetto è più il valore semantico che sintattico,
Ovvero , si compra un pan o uno shovel , sperando di comprare il fascino , la vita , lo spirito che ha alimentato quelle epoche.

Ma così non è.
E' evidente il desiderio ma è altrettanto tangibile la difficolà economica a comprare.
I prezzi di uno shovel vanno da 8.000 a 17.000 euro , senza alcuna identificazione di valore percepito.
Per un pan ho sentito chiedere da 25.000 euro in su.
Sono cifre fuori regola , ha ragione Mario.

Però chi vende , spera sempre nel figlio della mamma cui sopra , che di fronte alla disponibilità economica , non esita a staccare un assegno , inquinando il mercato.

Questa spirale non avrà fine , fintanto qualcuno non si renderà conto che è più facile e renumerativo , vendere 2 shovel a 10.000 che uno a 17.000. Senza perderci , anzi, contnado sui possibili lavori da farci dopo per customizzarla.
Ma questa è una vecchia storia , vero Mario ?