Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




giovedì 15 maggio 2008

_Confusione


Mamma mia che gran confusione…
E’ un periodo in cui mi sembra di avere perso la direzione.
Ho la consapevole sensazione di essere una piccola barca in mezzo al mare.
Un po’ come il vecchio Santiago di Hemingway . Una barca troppo piccola e un pesce troppo grande da pescare.

Mi guardo intorno e non so quello che succede . Leggo quotidiani e giornali e mi sembra di leggere un romanzo di fantascienza. Come se le fantasie di Azimov avessero , improvvisamente , preso vita.

Leggo e non mi riconosco. Ovvero , non riconosco più nessuna direzione.
Sono , siamo , individui senza più una direzione.
Tutto è cambiato. Sono saltati i punti di riferimento . Sono spariti gli ideali .

Tutti troppo preoccupati alla pura sopravvivenza. Una società concentrata sulla ricerca , non più del benessere , del superfluo , ma del minimo indispensabile.

Leggo di povertà , di recessione , di crisi. e non capisco .
In questi ponti di fine aprile Tutte le strade erano intasate . Ma da chi ? E per andare dove?
Per tornare a casa ho impiegato 4 ore invece delle solite due e mezza.
Tutti in coda . Con il pieno che costa un occhio.

Leggo di povertà , di recessione , di crisi e non capisco.
Strade piene di auto ma pochissime utilitarie. Autogrill presi d’assalto in un’orgia di panini e caffè.
Tutti in giro , solo apparentemente con una meta , con l’obbligo di divertirsi.

Mamma mia che confusione.

Tutto è stravolto . L’ordine delle cose si è ribaltato.
Fondamentalmente non mi diverto più.
Forse sto invecchiando .
Forse sono stufo di rapporti per convenzione.
Forse sono disgustato dal fatto che anch’io sto diventando come coloro che sfuggo. Opportunista , calcolatore , interessato.

Mi rifugio in casa . Tra le mie cose . Tra i miei affetti .Quelli che non deludono.
Una sorta di misantropia voluta .
Anche la moto ( quelle poche volte che parte ) me la godo da solo . Come se fosse un’esperienza non più condivisibile.
Non più condivisibile , perché esistono poche persone ( tutte lontane ) con cui condividerle.
E passo il tempo ad ascoltare il motore al minimo. Che borbotta , che incespica , ma che non si ferma.
Abbandonate da tempo le voglie di ride in corsa . Tutto ridimensionato a poche ore nelle campagne intorno a casa. Al mattino presto. Con il fresco . Incrociando solo cacciatori e mattinieri ciclisti.

E mi salvo un po’ dalla mia confusione , affogando nella consapevolezza che questo libro è oramai chiuso.

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