Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




mercoledì 7 maggio 2008

_Sold out

Ho atteso qualche giorno per riaccendere la luce
ho atteso che la polvere delle emozioni
depositasse sulle cose e sugli amori
il vello peloso della malinconia

sono ancora qui
e guardando il mio corpo mi meraviglio
di essere tale e quale a prima

ma nulla più sarà come prima
ho venduto la mia moto ,
non pensavo di esserne capace

ora non so bene se sono vivo
o ne sia solo convinto
so solo che mi sento leggero
insieme a quel mucchio di ferro e ghisa
ho regalato
falsi sogni
finti amici
e sciocche fantasie

è tempo di ricominciare
è tempo di ripartire
e la strada
la decido solo io

9 commenti:

Anonimo ha detto...

L' editoriale vale la visita.

Nei branchi nemmeno ci si entra.....

La sensazione di stupidità che ne consegue l'eventuale appartenenza, anche occasionale, da sola fa la selezione.

Spesso chi tace....in disparte....., ne sa di più, e .....
..vive davvero ciò che il branco di turno ostenta soltanto.

Saluti

Cunan

filippo ha detto...

cacchio... mario... che dire...
niente.
manco da verona per qualche mercoledi e guarda che succede.
ancora per due mercoledi non ce la faro' a farcela ma poi dovrei essere di nuovo in grado di muovermi.
cosi' se c'e' occasione mi racconti.
per quel poco che ti conosco so che e' stata una scelta ponderata.
spero solo ci sia spazio per una nuova moto.
un bel cross bones? :)
filippo

shovel pazzo ha detto...

Vendere , comprare , andare , stare fermi.
Sono solo tappe di un percorso.
Io da quando nel 92 ho comprato il primo FXR 1340 ho cambiato almeno 16 harley. Di tutti i tipi . Di tutti i modelli.
Sono elementi di una irrequietezza interiore.
Segnali di un disagio che , maldestramente riusciamo a nascondere.
Almeno io uso la moto come giustificativo per mie grosse insoddisfazioni.

Ora Mario ha venduto la moto.
Domani , forse la ricomprerà.
Forse no.
La cosa non cambia.
Mario rimane Mario.
Almeno per me.

filippo ha detto...

vero-verissimo.
mario resta mario con o senza moto. la moto e' un mezzo di trasporto.
tutti quei significati simbolici che le diamo in realta' sono dentro di noi. la moto e' "solo" un pezzo di ferro.
sono sicuro che mario, non avendo una moto, trovera' altro su cui concentrarsi e sara' altrettanto divertente e bello.
filippo

Anonimo ha detto...

...via una moto
ne arriverà immancabilmente
un'altra
non c'è verso
è così
la natura avrà sempre
il sopravvento
si può scegliere
di rimanerne senza
ma è una forzatura
un bel giorno si dirà
"mavaffanculo"
e la caccia riparte
inventando mille scuse
perchè la prossima
è quella giusta...


coolbag

Morgy ha detto...

Caspita che sorpresa Mario.....

ma hai sempre l'assassina però, giusto? o ricordo male?

comunque, sono d'accordo con quanto scritto dagli altri...

le moto sono moto.... anche se si chiamano harley.... vanno e vengono.... una persona è tale a prescindere da tutto ciò che la circonda

P.S. basta che però non ti compri uno scooterone hahaha.... quando è troppo è troppo :-)

__________

Ci tengo a farlo e volevo farti i miei più sinceri complimenti per l'editoriale di maggio.... non merita ulteriori commenti.... fa già riflettere da solo.... molto...


Un abbraccio
Enzo

Anonimo ha detto...

Che dire Mario, spero solo che la tua decisione non sia definitiva.
Un Mario senza moto, senza una Harley, è un po' come Knoffer senza chitarra, Vasco senza microfono.
E' sempre Mario, è vero, ma senza la sua più completa espressività.
Ho letto l'editoriale, Mario, complimenti, molto toccante e soprattutto mi ha ricordato qualcosa.
Mi ha ricordato la grande differenza che c'è tra l'appartenere ad un branco e l'essere parte di una squadra.
Grazie Mario.

Anonimo ha detto...

"Mi ha ricordato la grande differenza che c'è tra l'appartenere ad un branco e l'essere parte di una squadra."


Ghost, questa mi è piaciuta molto.
Piccoli dettagli, che celano una grande differenza.

Flavia

Anonimo ha detto...

Grazie Flavia,
sono sempre stato parte di una squadra e della caccia al branco ho fatto una ragion di vita.
Mi fa piacere notare che ancora qualcuno, come me, pensa che se noi italiani fossimo più squadra e meno branco, le cose in questo meraviglioso paese andrebbero certamente meglio.
Il Popolo italiano sta lentamente scivolando verso l'appartenenza al branco, dimenticando che i loro nonni hanno creato questa nazione nel convincimento di appartenere ad una squadra, ad una grande squadra.