Non è un forum, non è un portale o un sito è l' embrione di un progetto editoriale, un posto dove parlare delle nostre idee, dove organizzarsi per ralizzarle, e dove condividere con altri le emozioni che queste idee ci regalano.Se tutti i forum si fregiano del titolo di Bar Virtuali, questa realtà vuole essere un brutto garage in fondo al giardino, dove c'è un ferro vecchio, quattro amici e un frigo per le birre.E si parla di moto, di viaggi, di vita.E dove finisce un argomento e ne inizia un altro non è dato saperlo, chè la notte è lunga e quando la birra sarà finita arriverà il Jack-time.




martedì 22 luglio 2008

_Foglia & fiore

una foglia disegna il vento dell’estate
la voce ferisce
più di mille lame
sulla riva del mare
rinasce un piccolo fiore

9 commenti:

Anonimo ha detto...

...mi sento in bassa marea.......


Giovanni

Anonimo ha detto...

ALBERTOSPRINGER:

Devo dire Mario che questa poesia mi ha un po' confuso, non che ci voglia tanto visto il mio Q.I. ahahahh

Per dire la verità quella frase "la voce ferisce piu' di mille lame" in mezzo a 2 romantiche è come uno schiaffo mentre si guarda il tramonto.....

Certo che con le poesie mi attivi una zona atrofizzata del mio cervello che mi fa fare strani ragionamenti.... o che sia l'età ??

;-)

charro ha detto...

ciao alberto

grazie

l'alternarsi di emozioni
significa
che un poco le parole hanno lasciato il segno.

hai centrato in pieno quello che volevo esprimere

zucchero e sale
la vita
vale più la pena di essere vissuta
tanto è maggiore il delta emozionale che presenta.

un abbraccio

filippo ha detto...

non fosse per il calcolo delle sillabe avresti scritto un tanka perfetto.

per i curiosi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Tanka

c'e' tutto. la brevita', il contrasto tra le due parti (superiore e inferiore), il tema semplice e bucolico.

pazienza. anche io a scuola ero un frana con la divisione in sillabe :)

filippo

charro ha detto...

filippo
sei il mio guru

:D

charro ha detto...

tanka (短歌, letteralmente "poesia breve") è un componimento poetico d'origine giapponese di 31 morae. Nato nel V secolo d.C., grazie alla sua versatilità e alla pratica ininterrotta, non ha subito variazioni nel corso dei sedici secoli della sua storia. A partire soprattutto dal XVII secolo, i primi tre versi iniziarono ad essere usati come un poema a sé, dando così vita all'haiku.


Struttura [modifica]
È formato da 5 versi di 5 e 7 morae così disposti: 5, 7, 5, / 7, 7. È diviso in due parti: i primi tre versi formano il kami no ku (上の句), strofa superiore), gli ultimi due lo shimo no ku (下の句, strofa inferiore); le due parti devono produrre un effetto contrastante.

charro ha detto...

ed ora ci provo
e scusate il risultato:


"Una carezza
sulla pelle ansiosa
la mano posa

Ma feroce l’unghia
taglia la carne molla"

Morgy ha detto...

Ora ci provo anche io allora

"con le tue parole
Alberto
mi hai fatto piangere

dal troppo ridere
siamo uguali"

hahahahaha.... sei troppo forte hahaha

Mario e Filippo per me parlano arabo :-)

Cunan ha detto...

pare cosa da poco la poesia.

Eppure non la tecnologia.... ma la poesia salverà l' uomo.

Alcune poesie lasciano sgomenti...altre inebriano...altre rasserenano l' anima...

se davvero è poesia non ti passa attraverso senza lasciare segno, senza portarti via qualcosa dall' anima, come una folata di vento scompiglia foglie il cui ordine nessuno nota.

Saluti

Cunan